Per le difese le intercettazioni e le chat sono inutilizzabili, il giudice ha rinviato per la decisione
CIVITAVECCHIA – Si è tenuta ieri pomeriggio, presso il Tribunale di Civitavecchia, una nuova udienza nell’ambito del processo per la presunta tentata corruzione che vede coinvolti, tra gli altri, il sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei (parte offesa), l’imprenditore Fabio Quartieri, il consigliere comunale Roberto Angeletti, l’ex consigliere Fabrizio Fronti e il dipendente comunale Giuseppe Salomone.
Un’udienza che ha riservato non pochi colpi di scena. L’unico ascoltato in aula è stato proprio il sindaco Pietro Tidei parte offesa in questo procedimento nel quale si è costituito parte civile.
Dopo mesi trascorsi a prendere le distanze dall’inchiesta – sostenendo di esserne del tutto estraneo – è emerso ieri come sia stato proprio lui, nel marzo 2022, a presentare la denuncia che ha dato avvio alle indagini. Una decisione maturata, secondo quanto riferito, per il timore che alcuni dei suoi “amici” politici stessero architettando un piano per farlo decadere dalla carica di primo cittadino.
Una svolta che ha colto di sorpresa anche i presenti in aula, dove erano riuniti gli avvocati difensori degli imputati e il legale del sindaco, l’avvocato Gianluca Tognozzi. «Si è discusso sull’escussione del sindaco e dei due ufficiali di polizia giudiziaria – ha commentato Tognozzi – le parti hanno chiesto l’acquisizione della querela, ma hanno rinunciato a porre domande a Tidei».
Mancando la querela nel fascicolo è stato proprio il sindaco ad aprire la sua borsa e dichiarare: “Se volete ho qui una copia”. Alto siparietto quando gli avvocati della difesa si sono rifiutati di sottoporgli domande: “Ma come, mi avete fatto studiare le carte tutto questo tempo e non mi chiedete nulla?”. Colpito dalla strategia del collegio difensivo Tidei è tornato a sedersi vicino al suo avvocato Lorenzo Mereu.
Il giudice, al termine dell’udienza, ha aggiornato il procedimento all’8 maggio, data in cui scioglierà le riserve, e ha fissato una nuova udienza per il 5 giugno per l’audizione dei due ufficiali di PG che avrebbero svolto le indagini preliminari.
Nel corso del dibattimento, le difese hanno sollevato un’eccezione rilevante: la presunta inutilizzabilità delle intercettazioni ambientali e telefoniche, che costituiscono parte dell’impianto accusatorio. Secondo i legali, infatti, le modalità con cui sono state effettuate e successivamente estrapolate violerebbero i criteri previsti dalla legge, rendendole quindi nulle.
Le indagini, iniziate nel 2022 proprio grazie alla querela del sindaco, si sono avvalse di un ampio impianto di intercettazioni effettuate sia in auto che in altri luoghi frequentati dagli imputati.
Nonostante l’apparente solidità dell’accusa, il processo potrebbe riservare ulteriori sorprese. Le difese, infatti, hanno già fatto sapere di aver condotto approfondite indagini difensive, pronte a essere presentate in aula nelle prossime udienze.
Giova ricordare che il sindaco Pietro Tidei ha iniziato una vera e propria crociata contro i suoi ex alleati politici ma anche contro quelle famiglie che lo hanno sostenuto per una vita; persone con le quali è cresciuto fin da bambino cancellando così decenni di storia familiare.
In attesa della sentenza del Tribunale (semmai ci sarà) la città si è schierata in modo compatto con gli imprenditori e politici vittime delle ritorsioni personali del sindaco che ha utilizzato la giustizia per eliminare chi lo contrastava e dissentiva dal suo modo di fare politica.
Va infine ricordato che, nel nostro ordinamento, vige la presunzione di innocenza. In base all’articolo 27 della Costituzione e alla direttiva europea 343/2016, recepita in Italia con la legge delega n. 53 del 2021, nessun imputato può essere ritenuto colpevole prima di una condanna definitiva.