Nell’elisuperficie appena realizzata da Fabio Notazio nell’agriturismo Bonaventura di Montefiascone è giunto uno dei manager più titolati e famosi della Formula 1
VITERBO – Una mattinata fuori dall’ordinario per l’agriturismo Bonaventura di Fabio Notazio, dove oggi è atterrato un elicottero AW109 con a bordo un ospite d’eccezione: Toto Wolff (nella foto al centro insieme a uno dei due piloti dell’elicottero e Notazio), figura leggendaria della Formula 1 e attuale team principal e CEO del Mercedes-AMG Petronas Formula One Team.
Wolff è giunto nella Tuscia per una visita personale: ad attenderlo sulla piccola elisuperficie dell’agriturismo, una vettura pronta a condurlo al Leopard Circuit di Viterbo, dove suo figlio stava partecipando alle prove libere.
Un momento intimo e familiare, ma che ha inevitabilmente attirato l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori presenti sul circuito.
Da quando la pista viterbese è entrata a far parte del circuito internazionale, eventi del genere potrebbero diventare sempre più frequenti. L’arrivo di un personaggio del calibro di Wolff ne è una conferma.
Dietro l’eleganza e la fermezza del dirigente Mercedes si cela una storia personale toccante. Nato a Vienna il 12 gennaio 1972 da madre polacca e padre austriaco di origini rumene, Wolff è cresciuto in un ambiente non privo di difficoltà. Ha frequentato il Lycée Français de Vienne, una scuola prestigiosa, pur provenendo da una famiglia modesta. All’età di otto anni, al padre fu diagnosticato un tumore al cervello. I suoi genitori si separarono in quel periodo e suo padre, dopo una lunga malattia, morì mentre Toto era ancora adolescente.
Una perdita che lo ha profondamente segnato, come ha raccontato in diverse interviste:
“Quando perdi qualcuno così presto nella vita, ti rendi conto di quanto ogni giorno sia prezioso. È una ferita che non si rimargina mai, ma ti insegna a non dare nulla per scontato.”
Nonostante le difficoltà, Wolff ha saputo trasformare le sue passioni in opportunità. Prima pilota, poi imprenditore e infine uno dei manager più vincenti della storia della Formula 1, ha guidato Mercedes a una delle ere più dominanti dello sport. La sua filosofia è radicata nel lavoro di squadra e nella disciplina, ma anche nella resilienza:
“Il successo non nasce dal talento da solo. È il risultato della perseveranza, della cultura del gruppo e della capacità di rialzarsi dopo ogni caduta.”
Oggi, la sua presenza a Viterbo non è passata inosservata, e segna un momento simbolico per il circuito Leopard, sempre più proiettato verso una dimensione internazionale. Per la città e per gli appassionati locali, una mattinata che resterà nei ricordi — con la speranza che sia solo la prima di molte sorprese.