Fusione Coop Centro Italia-Unicoop Tirreno: Sinistra Italiana a sostegno dello sciopero FILCAMS-CGIL di Perugia

Riceviamo e pubblichiamo – Sinistra Italiana dell’Umbria rivolgerà la massima attenzione alle  vicende che hanno portato allo sciopero di questa mattina,e al presidio permanente indetto dalla FILCAMS CGIL di Perugia sulle ricadute della fusione fra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno.  

La questione è infatti  centrale non solo per il territorio lacustre ma per tutta la Regione per le ricadute occupazionali e sociali.

Facciamo nostre le preoccupazioni espresse dal sindacato sui principali problemi che emergono: il rischio di chiusura o forte razionalizzazione della sede, l’ avanzamento nell’esternalizzazione del magazzino di Castiglione del Lago i timori per la sostenibilità di alcuni negozi e la necessità di trovare un accordo che garantisca strumenti di flessibilità organizzativa per il mantenimento dei posti di lavoro nel territorio e condizioni economiche sostenibili per chi dovesse sostenere potenziali trasferte.

Esprimiamo la massima soddisfazione per la buona riuscita di questa protesta augurando che, davanti alla mobilitazione compatta e determinata, la cooperativa dia seguito a quanto promesso, mettendo in campo progetti concreti e azioni tangibili a partire dalla calendarizzazione stringente e puntuale dei tavoli tematici.

Come forza politica di Sinistra crediamo che il nostro dovere sia quello di stare a fianco dei lavoratori, sostenendo le loro rivendicazioni. Per questo, anche oggi, non è mancata – e non mancherà – la nostra presenza al presidio.

“Siamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori del magazzino e della sede di Castiglione del Lago di Coop Centro Italia, che oggi hanno scioperato per otto ore, con un’adesione massiccia, chiedendo risposte sul proprio futuro”. Lo afferma il consigliere regionale Fabrizio Ricci, capogruppo di AVS, che oggi ha partecipato al presidio davanti alla sede. “Uno sciopero è sempre un grande sacrificio per chi lo fa – ha sottolineato – e la scelta di indirlo è un atto da rispettare profondamente, davanti alla quale chi rappresenta le istituzioni, soprattutto a sinistra, non può che esprimere solidarietà e vicinanza, mettendosi a disposizione. I comprensibili timori che sono alla base di questa mobilitazione e che riguardano il futuro di tante persone e di un’attività economica fondamentale per il territorio e per tutta l’Umbria, devono trovare risposte sia nei tavoli di confronto sindacali con la cooperativa, seguendo una calendarizzazione stringente e puntuale, che nelle istituzioni, a partire dalla Regione. Servono soluzioni che possano garantire dignità e continuità del lavoro. Su questo, come Alleanza Verdi e Sinistra garantiremo il massimo impegno”.

La questione che vogliamo mettere in risalto è anche quella legata alla tradizione storica della Coop, alla sua origine e alla ambizione che voleva rappresentare.

Crediamo infatti che, un’impresa dal carattere eminentemente sociale come quello della distribuzione cooperativa, non possa prescindere nelle sue valutazioni d’impresa dal tenere in adeguata considerazione le ricadute sulle comunità e sui territori che quelle decisioni impattano. Senza voler giustificare gestioni opache e/o non finalizzate all’oggetto d’impresa specifico dell’azienda, questo vuol dire che non possono essere esclusivi parametri di mercato a determinare i piani d’impresa di una simile organizzazione, che del resto ha – o dovrebbe avere – proprio nel suo rifermento alla natura cooperativa, alla sua origine “mutualistica”, il marchio identificante e caratterizzante.

Auspichiamo vivamente, dunque, che questo aspetto venga tenuto in considerazione nella redazione del Piano Industriale, e che la Coop, dunque, si comporti come tale e non come un’azienda qualsiasi della GDO.