Sindacato Unarma risponde all’animalista Enrico Rizzi facendo una figura vergognosa

L’attivista era arrivato ad Orte per il maltrattamento di una cavalla, che ora sta meglio

“Le Istituzioni si rispettano, non si usano per avere visibilità“. Inizia così il post di Unarma Associazione Sindacale Carabinieri contro il noto attivista animalista Enrico Rizzi che da anni si batte per la tutela degli animali in tutta Italia, seguitissimo sui social dove racconta ciò che fa.
Tra le ultime battaglie vinte quella di due giorni fa, per Alba Radiosa, cavalla maltrattata a Orte, che dopo la segnalazione ha fatto arrivare l’attivista sul posto insieme a veterinari della Asl di Viterbo e carabinieri forestali per salvarla da morte certa.
“Saranno denunciati anche quelli che sono venuti qui e non hanno fatto nulla” aveva pubblicamente affermato Rizzi, in riferimento ai carabinieri che giunti sul posto dopo aver chiamato il proprietario se ne erano andati.

Una storia documentata con video e post sulla sua pagina social, cosa che non è andata giù all’Arma, che dopo averlo accusato di “cercare visibilità”, Unarma, Associazione Sindacale Carabinieri ha proseguito con le seguenti (inopportune) parole.
In riferimento al post divulgato pubblicamente da un cittadino in merito a un incontro avuto con il Maggiore dei Carabinieri di Civita Castellana, Raffaele Di Lauro, UNARMA – Associazione Sindacale dei Carabinieri – ritiene doveroso esprimere alcune considerazioni a tutela della dignità dell’Arma e della corretta informazione.
Il cittadino in questione è stato invitato dal Maggiore Di Lauro presso la sede della Compagnia Carabinieri di Civita Castellana per un confronto relativo ai fatti accaduti giorni fa nel comune di Orte, riguardanti un cavallo che versava in condizioni critiche e su cui sono stati espressi pubblicamente sospetti di omissioni da parte delle forze dell’ordine.
L’invito, è bene precisarlo, è stato un gesto di disponibilità e apertura da parte dell’Ufficiale, non un obbligo dovuto. Tuttavia, il cittadino ha ritenuto opportuno rendere pubblico sui social l’appuntamento ancora prima che avvenisse, generando un’aspettativa mediatica che ha trasformato un momento di confronto civile in una passerella pubblica.
Ci chiediamo: a che pro tutto ciò?
Se esiste una reale volontà di tutelare gli animali, perché non attendere l’esito delle indagini giudiziarie in corso, già avviate dalle competenti autorità?
Forse l’obiettivo non era solo la giustizia, ma anche un po’ di visibilità, qualche like, qualche applauso virtuale?
UNARMA ribadisce che strumentalizzare episodi ancora al vaglio della Magistratura per generare indignazione pubblica e sospetti verso uomini in divisa è una pratica pericolosa e divisiva. Non si fa giustizia gridando in piazza, ma rispettando le regole, le Istituzioni e i tempi della legge.
L’atteggiamento tenuto in questa vicenda non incrina il rapporto tra cittadini e Carabinieri: al contrario, rafforza la necessità di un’unità fondata sul rispetto reciproco e sulla fiducia nella giustizia.
Chi sferra il primo colpo non significa che abbia ragione.
UNARMA continuerà a tutelare e difendere tutti quei Carabinieri che, ogni giorno, con abnegazione e sacrificio, onorano la divisa. Per chi usa il clamore mediatico per screditare l’Arma, la risposta resta sempre una sola: quella delle sedi competenti, non dei social”.

Firmato Antonio Nicolosi Segretario Generale Unarma.

Sindacato che evidentemente pensava di essere nel giusto, e che invece si è trovato di fronte ad una marea di accuse, gestite tra l’altro in una pessima maniera, con risposte dove si definiscono “Illuminati da Dio” e con prese in giro e inappropriata ironia di fronte a un fatto grave, come testimoniano i tanti utenti.

“Tutto questo “inalberamento” perché Enrico ha pubblicizzato l’invito perché vi disturba così tanto ?” e ancora  “Assurdo e vergognoso che un sindacato di un settore tanto delicato in una situazione simile, pensi ad attaccare un cittadino che ha chiesto l’intervento dell’arma davanti a evidente crudeltà su animali con una completa indifferenza dei carabinieri“.

“Forse l’Arma dei carabinieri si merita un sindacato con qualche rappresentante più serio e autorevole“.

“Siete ridicoli ed imbarazzanti! Dalle risposte che date ai cittadini, dubito anche che voi siate per davvero un sindacato!”. Auguriamo loro che sia così.