Fu Gregorio X, nella sede papale di Viterbo, a coniare il termine 800 anni fa
ROMA – Elezione del nuovo Pontefice, si attende l’ Extra omnes, uno dei momenti più importanti dell’elezione del Pontefice, l’invito a tutti coloro che non fanno parte del collegio elettorale, composto dai cardinali con meno di 80 anni, a uscire dalla Cappella Sistina per dare avvio alle votazioni. È il “Fuori tutti” dopo il quale ogni cardinale elettore dovrà procedere alla sua scelta: indicare il nome del nuovo Papa. Tutti insieme, ma ognuno da solo di fronte alla scheda elettorale (e allo Spirito Santo), tra dubbi o certezze, tra accordi e cordate, con la responsabilità di indicare uno e un solo nome per contribuire alla scelta di colui che salirà al Soglio pontificio. Saranno 133 cardinali del Conclave
Gli elettori, una volta giunti nel coro della Sistina dopo aver camminato processionalmente dalla Cappella Paolina intonando il Veni Creator Spiritus, si dispongono in corrispondenza dei propri posti. Seguendo il decano, pronunceranno il giuramento in cui tutti prometteranno di “osservare fedelmente e scrupolosamente tutte le prescrizioni”, nonché di fare voto di segretezza sull’elezione, osservando imparzialità e terzietà.
Solo al termine del giuramento di ogni singolo cardinale, il Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Giovanni Ravelli, pronuncia la formula Extra omnes. Tutti – ad eccezione dello stesso Maestro e dell’incaricato all’ultima meditazione – lasciano la Cappella Sistina, la cui porta viene chiusa per consentire ai cardinali di procedere alla prima votazione, al termine della preghiera.
La formula viene fatta risalire all’epoca di Gregorio X, che stabilì – con la Costituzione apostolica Ubi Periculum del 1274 – la clausura dei cardinali per evitare ritardi, tentativi di influenza esterna e corruzioni, che in diversi casi si erano verificati.
Una decisione arrivata dopo la fase di stallo che si verificò in seguito alla morte del predecessore di Gregorio X – Clemente IV – quando i cittadini di Viterbo, all’epoca sede papale, rinchiusero letteralmente i cardinali nel Palazzo (chiusi cum clave da cui il termine Conclave) per costringerli a scegliere il Pontefice dopo 19 mesi di sede vacante.