L’ex assessore di Zingaretti, pesantemente sconfitto alle scorse regionali, così sulla spedizione a Expo 2025: “Ridicola la maxi-delegazione regionale composta da oltre tre dozzine di persone in partenza per il Giappone”. Forse auspicava un viaggio istituzionale direzione Amazzonia, a lui tanto cara
ROMA – “Una maxi-delegazione regionale composta da oltre tre dozzine di persone in partenza per il Giappone rasenta il ridicolo. Se poi il tutto avviene a carico delle casse pubbliche, rappresenta una vera offesa ai cittadini del Lazio”.
Non è la dichiarazione di qualcuno sceso da Marte ma di Alessio D’Amato, ex assessore di Zingaretti, pesantemente sconfitto alle scorse regionali e condannato dalla Corte dei Conti a restituire 275mila euro alla Regione. La condanna è arrivata perché avrebbe saccheggiato i fondi della Fondazione Italia-Amazzonia per scopi politici ed utilizzato uffici e telefoni della Regione Lazio per fini politici personali.
Regione Lazio – Alessio D’Amato e il capo della sua segreteria Egidio Schiavetti devono dimettersi
Ricordiamo che la condanna della Corte dei Conti è arrivata dopo che la Procura della Repubblica di Roma aveva lasciato prescrivere il reato addirittura in fase preliminare. Lo stesso D’amato, poi, oltre alla discutibile gestione dei soldi ricevuti dall’associazione per l’Amazzonia ma destinati alla sua attività politica, ha molto altro da farsi perdonare. Sempre la Corte dei Conti ha bacchettato pesantemente l’operato della vecchia maggioranza di centrosinistra: gestione della sanità fallimentare nonostante le tasse più alte d’Italia.
Fondi pubblici alla Fondazione Italia-Amazzonia usati per fare politica, condannato Alessio D’Amato
Il candidato del centrosinistra, sconfitto da Rocca alle regionali del 2023, ha aggiunto, nella sua dichiarazione: “Su questo presento un’interrogazione al presidente Rocca per conoscere nel dettaglio costi, criteri e le motivazioni della selezione dei partecipanti, in gran parte provenienti dalla Giunta regionale”. Non siamo ancora in possesso del testo dell’interrogazione presentata in Consiglio regionale, ma siamo curiosi di sapere se nel documento il buon D’Amato ha inserito la frase “Considerato che lo scrivente ha restituito la somma di 275mila euro dopo la condanna della Corte dei Conti che ha stabilito che i fondi sono stati percepiti dalla fondazione, ma in realtà, secondo i giudici contabili, utilizzati per promuovere l’attività politica dello stesso quando era consigliere regionale (tra il 2005 e il 2010) attraverso l’associazione RossoVerde-Sinistra Europea”.
La Regione Lazio sarà protagonista a Expo 2025 Osaka, una delle vetrine internazionali più prestigiose dedicate all’innovazione, allo sviluppo sostenibile e alla cooperazione globale. Un’occasione unica per raccontare il Lazio che innova, che attrae investimenti e che promuove la propria identità culturale nel mondo. Soldi spesi meglio, e non ci vuole tanto, rispetto a quanto avrebbe potuto fare una onlus pro-Amazzonia. Con l’aggravante che quei 275mila euro in Amazzonia non sono mai arrivati perché, come ribadito dalla Corte dei Conti, siamo di fronte alla “realizzazione del progetto finanziato dalla Regione con L.R. 10/2005 e presentando fraudolentemente – ai fini dell’indebita liquidazione – una rendicontazione sostanzialmente fittizia corredata da fatture non veritiere per spese prive di inerenza e in taluni casi materialmente contraffatte”.
D’Amato, insieme alla richiesta di chiarimenti sui costi per la delegazione per Osaka, chiederà anche il dettaglio dei costi per l’Amazzonia?
Al peggio non c’è mai fine e, purtroppo, non siamo su “scherzi a parte”.