La “sindaca monologhista” e la città triste che nel nulla svanisce

La vetus urbs a noi cara in questo periodo fatica più del solito a sopravvivere a se stessa: anche perchè una “città vecchia” che ha il suo centro storico in condizioni assai precarie è già di per sè una contraddizione. Dice: “cosa è cambiato dagli anni scorsi? “; poco, a dire il vero,  tranne una “sindaca monologhista” che dispensa ogni giorno sui social dichiarazioni trionfali di risultati (secondo lei mai visti prima) raggiunti, in un clima da eterna campagna elettorale che per una politica al governo è di per sè incomprensibile.  Perchè la prima cittadina non riesce ad uscire neanche per un attimo da questo modo sloganistico e autocelebrativo di navigare a vista? Forse è questo eterno indugiare su se stessa il motivo di quella che sembra essere la sua attuale,   a detta di molti, “precaria popolarità”? Con un profilo più basso e meno propaganda probabilmente la Frontini se la caverebbe con un “nulla di fatto” tipically viterbese” che ha tenuto a galla molti primi cittadini in passato. Ma questo suo protagonismo no stop forse viene ancor più tollerato con fastidio da molti perchè legato ad una fase difficile della vita cittadina, con il centro storico in panne e le relative attività che lo popolano in grave crisi, la mancanza di lavoro,  i bisogni economici insoddisfatti e tante famiglie colpite dalla paura di un futuro cieco.  Ecco un po’ di understatement da parte della giunta in carica non guasterebbe, potrebbe fare addirittura simpatia, mentre i fiumi euforizzanti di elettrizzate e salvifiche amministrazioni uniche e vincenti suscitano parecchie perplessità e inevitabili effetti antipatizzanti.

Potremmo dire: “la sindaca monologhista” suona la grancassa, mentre la città svanisce nel nulla e non si intravedono progetti pragmatici atti almeno a tentare di risollevarne le sorti.

E più che individuare una strada verso la costruzione di una identità forte e condivisa, ci si imbatte solo in piccoli disegni di breve respiro e ultraprovinciale afflato che mettono una irritata tristezza.

Piccoli disegni che purtroppo sono l’unica fonte di autosoddisfacimento dell’attuale government  di palazzo, con una maggioranza che venera la sua leader maxima ed una opposizione che sovente dimentica la sua “ragione sociale”, per tacer della suddetta “politica” che solo la lanterna di Diogene scorgerebbe.

 

foto diritti la tua etruria