Civitavecchia – Fiumaretta trasformata in discarica: rischio sequestro e 36 milioni di euro in fumo

L’autorità portuale ha chiesto che il passaggio dell’area deve avvenire a condizioni precise, bonifica totale e progettazione della strada, requisiti che ad oggi non ci sono

CIVITAVECCHIA — L’area di Fiumaretta, a ridosso del porto turistico di Civitavecchia, è finita al centro di una bufera ambientale e istituzionale.

Un video diffuso dall’imprenditore Mario Benedetti ha svelato l’esistenza di una vasta discarica a cielo aperto contenente rifiuti speciali, materiali edili, arredi abbandonati e persino documenti comunali. Le immagini hanno sollevato sdegno e indignazione tra i cittadini, spingendo Benedetti a presentare denuncia alle autorità.

Emergenza ambientale in zona strategica

Nel video si vedono cumuli di rifiuti accatastati in modo incontrollato. Tra gli scarti anche materiale presumibilmente proveniente da interventi pubblici. La presenza di operai comunali nell’area, ripresi durante alcune operazioni, ha fatto sollevare interrogativi sulla regolarità della gestione del sito. Immediata la reazione della Procura, che ha avviato un’indagine per fare luce sull’accaduto.

A rischio un investimento strategico da 36 milioni di euro

Oltre al degrado ambientale, l’eventuale sequestro dell’area e il ritardo nella presentazione del progetto per la nuova strada di collegamento rischiano di compromettere un investimento cruciale per il futuro di Civitavecchia. Si tratta di un finanziamento da oltre 36 milioni di euro, in parte già erogato, frutto di un accordo siglato pochi mesi fa tra Comune di Civitavecchia, Autorità di Sistema Portuale e Ministero delle Infrastrutture.

L’investimento prevede due grandi obiettivi:

  • Lo sviluppo del porto nel settore agroalimentare, con l’acquisizione e la valorizzazione dell’area retroportuale di 7 ettari (ex Fiumaretta);
  • La riqualificazione urbana dell’area Italcementi, con la realizzazione di una nuova viabilità per collegare direttamente lo svincolo autostradale Nord con il Porto, riducendo drasticamente il traffico pesante all’interno della città.

Cittadini e ambientalisti in allarme

Il timore, ora, è che la scoperta della discarica e il possibile blocco giudiziario dell’area possano far saltare l’intero piano di sviluppo, con la conseguente perdita del finanziamento statale. Le associazioni ambientaliste chiedono un intervento urgente di bonifica, mentre i cittadini si interrogano su come sia stato possibile un tale abbandono proprio in un’area destinata a diventare strategica per il rilancio economico e infrastrutturale del territorio.

La vicenda di Fiumaretta è un nodo che intreccia emergenza ambientale, cattiva gestione e rischio concreto di perdere un’occasione storica di riqualificazione urbana e sviluppo portuale. È ora indispensabile che le istituzioni agiscano con trasparenza, responsabilità e rapidità, per evitare che oltre al danno ambientale si aggiunga anche quello economico e infrastrutturale. Civitavecchia non può permettersi di perdere il treno del rilancio.

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