Palazzo dei Papi, l’occasione mancata in saecula saeculorum

Vedere Palazzo dei Papi lì, splendido e trascurato nella bella Piazza San Lorenzo, ormai più che altro sede di cene dei facchini e di appuntamenti estivi, irrita e fa tristezza. Perchè non ci si riesce a capacitare di come la possibile “città dei papi” rinunci cosi malamente alla sua identità storicamente forse più credibile; quasi che la politica e le istituzioni in saecula  saeculorum avessero scelto di rinunciare alla loro più preziosa ricchezza,  non si capisce perchè, roba da psicanalisi: come se Roma stendesse sotto una coltre di oblìo il Colosseo e Napoli il Museo di Capodimonte.

Stando così le cose chiaro che sia andato via un altro conclave senza che sia stato dato il giusto risalto alla sede papale per eccellenza: e non si dica che le tv hanno citato il “monumento papalino” in alcuni servizi dei tg, l’occasione è andata persa, la piccola cronaca non può sostituire la storia, siamo al nulla di fatto, all’ordinario che cancella lo straordinario.

Tra Giubileo e malattia purtroppo giunta all’ultimo stadio di Papa Francesco bisognava prepararsi in tempo, accendere in maniera eloquente i riflettori su palazzo dei Papi e Piazza San Lorenzo, inventarsi qualcosa di esclusivo che desse alla città visibilità non a dosi così piccole, ma ben maggiori.

Ma si è preferito solo far affiggere dei manifesti a Viterbo e Roma (vedi foto in alto) di ideazione e realizzazione così scialba, da poter rappresentare al massimo un piccolo paese che annuncia la sagra del carciofo.

Siamo davvero al dilettantismo atroce, ancora una volta la giovin “sindaca monologhista” perde una chance per alzare il livello e per sprovincializzare l’ambiente, rintanandosi nel solito stantio,  “isolato” orgoglio campanilistico.

Peccato, la Frontini avrebbe dovuto cambiare il mood cittadino, non fa che dare prove invece di essersi adattata all’immutabile.

(Pasquale Bottone)