VITERBO – “Occhio di lince” o “Capitan Uncino”. Sono alcuni degli insulti, contro una persona senza un occhio, ripetuti da un militare in servizio a Viterbo contro un suo sottoposto.
A raccontare la vicenda è il Fatto Quotidiano. Il giornale spiega che i soprusi sono andati avanti per anni fino al momento in cui la vittima ha deciso di denunciarli. Ora ci sarà un processo.
I fatti, secondo la ricostruzione del quotidiano, si sono sviluppati dal 2019 al 2023.
Un luogotenente, quotidianamente, avrebbe offeso e umiliato un suo sottoposto, un graduato scelto, che qualche anno prima aveva perso l’occhio sinistro durante un’esercitazione in Sardegna. Dopo l’incidente, quest’ultimo, ha deciso di diventare un atleta paralimpico e ha vinto tre medaglie d’oro agli Invictus Games.
Tanti gli insulti ricevuti e riportati dal Fatto Quotdiano: nomignoli come “Occhio di lince” o “Capitan Uncino” ma anche frasi come “Non sai fare nulla, non sai scrivere neanche una lettera”, “Ti metto sotto come un tacchino” o “Hai vinto solo perché gareggiavi con militari zoppi”.
Dopo anni la vittima ha deciso di denunciare i fatti e Gip del Tribunale militare di Roma ha rinviato a giudizio il luogotenente con l’accusa di “Ingiuria a inferiore continuata”.