Cosa ha lasciato il pontificato di Bergoglio? C’è stata una vera svolta progressista?
VITERBO – Si intitola “L’eredità di Papa Francesco” ed è l’ultimo libro del giornalista e saggista originario di Ronciglione, paese della Tuscia, Americo Mascarucci uscito a pochi giorni dalla scomparsa del pontefice e pubblicato dalla Casa editrice “Historica – Giubilei Regnani”.
Cosa rimane del pontificato di Bergoglio? Si chiede Mascarucci che ha all’attivo con la stessa casa editrice già tre saggi dedicati a papa Francesco.
‘Per dieci anni – scrive Mascarucci – il papa argentino si è sempre mosso con grande prudenza, ma dopo la morte di Benedetto XVI sembrava fosse sul procinto di imprimere una svolta progressista alla Chiesa accogliendo tante delle istanze provenienti dagli episcopati modernisti, il Sinodo tedesco su tutti, e nominando numerosi cardinali dalle idee “rivoluzionarie”.
Ma ha impresso davvero questa svolta progressista? Francesco è stato certamente un papa molto sui generis, soprattutto nel suo voler restare coerente con il suo stile pastorale, catechistico e parrocchiale, apparentemente a scapito della responsabilità solenne derivante dall’ essere il Vicario di Cristo. Un papa che ha rotto schemi e consuetudini, ha infranto sacralità e protocolli, scandalizzando parte del mondo cattolico e ottenendo spesso applausi e consensi più fuori che dentro la Chiesa. Ma alla fine non ha modificato nulla per ciò che riguarda la tradizione, non ha dato il via libera né ai preti sposati, né all’ ordinazione episcopale delle donne, non ha riconosciuto il matrimonio fra persone dello stesso sesso, e non ha concesso agli episcopati l’autonomia di decidere gli orientamenti pastorali e dottrinali, pur avendo aperto un dialogo ad ampio raggio e avviato un cammino sinodale che ha permesso di discutere di tutto ciò”.
E Mascarucci fornisce una spiegazioni a tutto ciò, soprattutto a quelle che molti hanno definito contraddizioni e ambiguità del pontificato bergogliano.
Un libro che congiunge la scomparsa dei due papi, Ratzinger e Bergoglio, coprendo un biennio di lotte intestine molto forti dentro la Chiesa, con Francesco più volte accusato dai settori più tradizionalisti del cattolicesimo di rasentare addirittura l’eresia e di mettere in pericolo la sopravvivenza stessa della Chiesa cattolica.
Ma se i conservatori hanno pianto, i progressisti non hanno riso visto che molte delle loro aspettative sono rimaste in larga parte deluse.
Una grande responsabilità attende adesso il nuovo papa che dovrà decidere se andare oltre Bergoglio sul piano delle riforme, o mantenersi dentro i confini della tradizione da lui tracciati.