CIVITAVECCHIA – Mentre altri Comuni corrono verso la digitalizzazione, e semplificano la vita ai cittadini, a Civitavecchia sembra che il tempo si sia fermato (ma non in senso positivo).
La rabbia dei residenti monta giorno dopo giorno e il motivo è tanto semplice quanto assurdo: per ottenere un certificato anagrafico il Comune pretende ancora una marca da bollo da 16 euro e una busta affrancata.
A raccontare il caso è una lettrice che, come tanti altri cittadini, si è trovata ad affrontare la problematica.
“Degli amici sono entrati sui siti dei Comuni di Bracciano, Santa Marinella e Tarquinia – spiega quest’ultima – solo per fare una comparazione. In tutti e tre i casi le amministrazioni inviano il certificato via email senza far pagare nulla. A Civitavecchia invece ti chiedono marca da bollo e francobollo. Una vergogna”.
Una vergogna, appunto. In un’epoca in cui tutto (dalle tasse ai documenti) può essere gestito online con un click, il Comune di Civitavecchia pare restare ancorato a logiche burocratiche degne del secolo scorso. E intanto la protesta monta anche sui social, dove in molti denunciano un sistema non solo anacronistico, ma anche economicamente ingiusto.