Il Monsignore ha mostrato al pubblico un simpatico siparietto tra applausi e sorrisi del nutritissimo pubblico
ACQUAPENDENTE – Il Gruppo Porta della Ripa (bozzettista Flavio Boggi capigruppo Alessandro Pasquini e Francesco Del Segato) trionfa nell’Edizione 2025 della Festa dei Pugnaloni.
Questa la relazione da accompagnamento al capolavoro mosaico floreale.
“Mi hanno tolto la voce, il diritto di scegliere, la libertà di essere me stesso. Credevano di ridurmi in cenere, ma come una fenice h trasformato il fuoco in rinascita. Anche se il mio corpo porta i segni della loro violenza, la mia anima vola in altro e arde eterna. Perché la libertà non si piega, non si spegne, non si consuma. Brucia. Viva”.
Una freschissima mattinata domenicale fa da scenario ai Gruppi che dopo la “notte bianca” del Sabato passata ad attaccare le essenze floreali ed a rifinire i dettagli su tavola girovagano allegramente, spensieratamente, goliardicamente per le vie del centro storico in attesa di posizionale il Pugnalone nella postazione assegnata loro dalla Pro Loco.
Alle ore 11.00 momento religioso presso la Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro con solenne Messa cantata in cui il Parroco Don Enrico Castauro invia il suo personale messaggio alla popolazione : “Secondo una tradizione ben consolidata nel 1166 ha inizio la Festa della Madonna del Fiore. Di questa i Pugnaloni sono l’espressione più folcloristica e significativa da molti punti di vista. Tra i quali, in particolare, è bello richiamarne, almeno due: la rappresentazione iconica della libertà e la dimensione comunitaria che si esprime nella loro realizzazione. I Pugnaloni, ad una attenta analisi, nel corso dei tanti secoli sembra che abbiano assunto la funzione del Ciliegio miracolosamente fiorito. Se vogliamo, oggi, i Pugnaloni incarnano un valore spirituale, che in principio non avevano. Ovvero esortano, con le immagini sapientemente realizzate da ogni singolo Gruppo, a lottare per la libertà perché questo è possibile, se lo si vuole, insieme. Appunto, insieme è la prola, che meglio esprime la Festa della Madonna del Fiore. Insieme si intreccia storia, fede e folklore, così che è impossibile scindere gli uni dagli altri, perché sono l’anima di questo popolo, che fa memoriale della sua fondazione come comunità civile e religiosa. La Festa è perciò espressione di questa religiosità del popolo. Una Festa, anch’essa, liberatoria: dove la fatica della lotta quotidiana per esserci, prende fiato nel gioioso condividere lo sforzo affinché tutto riesca, secondo la tradizione, senza forzature, che potrebbero rompere questo equilibrio, questo armonico incontrarsi delle diversità, nell’unità di sentirsi un popolo. Al popolo, infatti, appartiene la Festa della Madonna del Fiore, e nel realizzarla nelle sue tre dimensioni: storia, fede ed il folclore. I Pugnaloni hanno dal popolo l’investitura e la responsabilità di esprimere in modo originalissimo, l’unità”.
Il pomeriggio dall’antico sapore medievale è iniziato con la benedizione e la sfilata del Corteo Storico “Città di Acquapendente” e degli Sbandieratori “Madonna del Fiore”.
Tutti in piazza per la lettura della Pergamena e gioco della bandiera, dopo la solenne Processione il countdown verso la premiazione con l’estrazione del Signore di Mezzo Maggio 2026 che sarà Iacopo Nardini del Podere La Scrocca.
Non è mancato un bellissimo “siparietto” del Vescovo Francesco Piazza che, immortalato da molti video dei presenti, ha mostrato le sue doti da sbandieratore al pubblico lanciando la bandiera in alto e riacciuffandola al volo. Per lui, ovviamente, tantissimi applausi e sorrisi da parte del nutritissimo pubblico dei Pugnaloni.