Il sindaco rispedisce al mittente le “proposte” avanzate da Lazio Crea
SANTA MARINELLA – “Sul Castello abbiamo le nostre idee e abbiamo proposte E sappiamo quali sono i nostri sì e quali i nostri fermi no”. A intervenire sulla questione, sempre scottante, del castello medievale è ancora una volta Pietro Tidei.
Quello che il primo cittadini di Santa Marinella ha tenuto a sottolinea è che l’amministrazione continua a pensare fermamente che sito debba essere un museo e, al contempo, rigettare ogni proposta “speculativa”.
“Il recente richiamo alla trasparenza, al dialogo con gli enti coinvolti e all’efficienza gestionale che viene da Lazio Crea è certamente positivo e un punto di partenza condivisibile per il futuro del Castello di Santa Severa – fa sapere Tidei – Quando però si parla di ampliare l’ostello, sorgono perplessità per chi, come noi, ha ben presente che il ruolo istituzionale della Regione non è quello di ‘affittacamere’, e men che meno quello di ‘affitta castelli a ristoranti per matrimoni’. Esistono già numerosi castelli-ristorante sparsi in Italia: Grinzane Cavour, Fighine, Villa Crespi, Castello di Casole (Belmond Hotel), Castello Dal Pozzo, solo per citarne alcuni. La differenza sostanziale è che gli chef famosi quei castelli se li sono comprati. E nessuno di questi, peraltro, offre la suggestione del maniero a picco sul mare come quello di Santa Severa. Noi riteniamo che il Castello di Santa Severa non sia in vendita e che, pur meritando nuove proposte, non debba assolutamente diventare territorio di speculatori”.
D’altra parte, primo cittadino e amministrazione locale accolgono l’idea di uno spazio museale con la proposta dell’esposizione delle Tavolette di Pyrgi.
“Ci si muove sulla strada giusta – ribadisce Tidei – In questa direzione, il Comune si è già mosso con la direzione del Museo di Civitavecchia. Ma soprattutto sta per rivendicare almeno sei preziose statue oggi sparse nei musei di tutto il mondo (Berlino, Copenaghen, Cambridge, Budapest, Parigi, Roma e Civitavecchia). Si tratta di sei testimonianze straordinarie – dall’Apollo Helios al Meleagro di Skopas, dal Gruppo di Dioniso e Pan alla Nascita di Bacco, dall’Atena Parthenos ad Aspasia – ritrovate al Castello Odescalchi, a Castrum Novum o a Villa Ulpiano. Le loro destinazioni (e la loro scomparsa) sono dei veri e propri ‘hot case’, dei casi scottanti che questa Amministrazione intende riaprire, dove serve rivendicando e dove possibile accordandosi ed in questo senso sarebbe molto apprezzata la collaborazione con la Regione. Ciascuna di queste opere meriterebbe uno spazio tutto suo al Castello, o almeno ciascuna di loro una mostra, magari sviluppando un tema. Penso ad Aspasia, considerata oggi un simbolo di donna colta e libera, la cui figura è spesso studiata nell’ambito della storia delle donne e della filosofia femminista come esempio di autonomia intellettuale in un’epoca dominata dagli uomini, quella di Pericle di cui era la compagna”.
Secondo il primo cittadino, per avere il suo pubblico, “Il Castello deve avere una maggiore connessione con Roma. Per questo, ho in animo di chiedere al Sindaco Gualtieri, che è anche Sindaco della Città Metropolitana, di portare qui al Castello tre o quattro dei principali eventi dell’Estate Romana, non solo per i romani che trascorrono l’estate qui con noi, ma anche per quelli che restano nella capitale e che in 35-40 minuti di autostrada possono raggiungere il Castello”.
“Insomma – conclude Pietro Tidei – Lazio Crea e la Regione non se la cavano con una paludata audizione in Commissione Trasparenza alla Regione. Sul Castello abbiamo le nostre idee, abbiamo proposte su cui è aperto il confronto in tutte le sedi istituzionali. E sappiamo quali sono i nostri sì e quali i nostri fermi no”.