Viterbo – Dalle acque emerge il brand “Viterbo termale” e il Comune investe 7500 euro per un logo

Città dei papi, Città termale, Città Capitale della Cultura, Città turistica… c’è solo l’imbarazzo della scelta

VITERBO – Il Comune torna a scommettere sulle sue radici e sulla propria identità termale: la Giunta guidata dalla sindaca Chiara Frontini ha approvato la realizzazione di un marchio dedicato a “Viterbo Termale”, destinato a diventare il nuovo simbolo di una strategia più ampia di rilancio del settore benessere e turismo.

Con una deliberazione ufficiale adottata lo scorso 15 maggio, l’Amministrazione ha stanziato 7.500 euro per l’ideazione e la realizzazione grafica del logo che identificherà la città come destinazione termale, affermandone il profilo di “luogo del vivere bene”, dove benessere, cultura e natura si incontrano. Il progetto non si limita a un’operazione di immagine: la creazione del brand sarà il perno di una strategia comunicativa e commerciale più articolata, che potrebbe includere attività di merchandising, licensing e campagne di promozione a livello nazionale e internazionale.

Il Comune, già membro della rete europea EHTTA – European Route of Historic Thermal Towns –, punta così a consolidare una chiara identità turistica in sinergia con operatori economici locali, rappresentanti di categoria e l’Università della Tuscia. Non a caso, il marchio nasce all’interno di un tavolo permanente sul termalismo, istituito nei mesi scorsi proprio per definire azioni concrete di sviluppo del settore.

La scelta dell’Amministrazione Frontini lascia intendere che il logo sia solo il primo passo di un piano più ambizioso. “Dare un’immagine forte e riconoscibile alla città è fondamentale per attrarre visitatori e investimenti”, si legge tra le motivazioni della delibera, che fa riferimento anche alla necessità di infrastrutture e servizi adeguati per sostenere questa visione.

L’iniziativa arriva in un contesto in cui, dopo anni di immobilismo, l’acqua termale torna al centro della programmazione economica e turistica di Viterbo. E questa volta, la sensazione è che non si tratti di un’azione isolata.

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