Se oggi basta una patente nautica a surrogare un curriculum di alto livello nei trasporti e nella portualità, allora domani potremo affidarci a un possessore di licenza di pesca per guidare l’Istituto Nazionale di Biologia Marina
ROMA – Nel teatrino tragicomico che il Ministero dei Trasporti sta inscenando davanti alle Commissioni di Camera e Senato, le nomine dei nuovi presidenti delle Autorità di Sistema Portuale italiane stanno assumendo i tratti grotteschi di una commedia all’italiana che rasenta l’insulto istituzionale.
Quel che dovrebbe essere un presidio di competenza e rigore tecnico — la comprovata esperienza richiesta dalla legge — è stato sbeffeggiato con leggerezza irresponsabile. A parole si parla di “sistemi logistici strategici”, nei fatti si sventola una patente nautica come se bastasse per gestire un’infrastruttura portuale.
La ridicola affermazioni di Giovanni Gugliotti durante l’audizione alla Commissione Trasporti
L’apice del ridicolo, misto a preoccupante superficialità, è stato toccato nell’audizione del candidato alla presidenza del porto di Taranto, Giovanni Gugliotti. Messo alle strette sulla sua inadeguatezza manifesta — nessuna competenza specifica nel settore portuale o logistico — ha avuto l’ardire di giustificarsi con una frase che meriterebbe un posto nella storia della satira politica: “Non è vero che io non conosca il mare, ho la patente nautica da oltre 20 anni e conosco il diritto della navigazione”.
È uno sfregio alle istituzioni. È un affronto all’intelligenza collettiva. È, soprattutto, un segnale pericolosissimo. Perché se oggi basta una patente nautica a surrogare un curriculum di alto livello nei trasporti e nella portualità, allora domani potremo affidarci a un possessore di licenza di pesca per guidare l’Istituto Nazionale di Biologia Marina.
Dietro questa vicenda farsesca si intravede una deriva sistemica: una lottizzazione che non ha pudore, che non conosce freni, che ignora le competenze e schiaccia ogni principio di selezione meritocratica sotto il peso delle convenienze di partito. In un gioco al massacro dove destra e sinistra si rinfacciano numeri e favori, mentre i porti — e con essi l’interesse nazionale — affondano nella melma dell’inadeguatezza politica.
Sotto gli occhi increduli delle Commissioni parlamentari, il Ministero dei Trasporti sta alimentando una gigantesca distesa di sabbie mobili. Un disastro annunciato in cui si inghiottono sia i candidati più deboli (e più obbedienti), sia la già compromessa credibilità della governance portuale italiana. Il caso Taranto è solo la punta dell’iceberg. Si annunciano nomine “a sorpresa” anche tra le fila dell’opposizione — altro che moralità e principio! — mentre un terzo delle presidenze rimane vacante o in sospeso, con tensioni interne alla stessa maggioranza che ormai sfiorano la schizofrenia politica.
Il porto di Taranto, crocevia economico e presidio militare strategico, non può essere gestito da chi nega l’evidenza della propria impreparazione. Gugliotti, già sindaco e presidente di provincia, ma completamente privo delle competenze tecniche richieste, ha offerto un’immagine pietosa delle audizioni parlamentari. Se questa è la linea del governo, allora è doveroso chiedersi: chi difenderà i porti italiani dalla mediocrità?
È tempo di smettere di giocare. I porti sono infrastrutture critiche, non premi di consolazione per aspiranti amministratori. La Commissione Trasporti della Camera ha oggi l’occasione — forse l’ultima — per ristabilire un minimo di decoro istituzionale. Il voto segreto di lunedì può e deve essere un argine a questa deriva. Gugliotti va bocciato senza esitazioni, perché le sue parole e la sua candidatura sono un atto di irresponsabilità politica e offesa istituzionale.
✅ Come si concretizza la “comprovata esperienza”
Fatte le dovute considerazioni emerge che la “comprovata esperienza” richiesta per la nomina a Presidente di un’AdSP si manifesta attraverso:
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Incarichi dirigenziali: Ruoli di leadership in autorità portuali o aziende del settore marittimo e logistico.
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Progetti strategici: Coinvolgimento in iniziative infrastrutturali di rilievo, come la “Darsena Europa”.
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Esperienza amministrativa: Partecipazione a enti pubblici o privati con funzioni decisionali nel settore dei trasporti.
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Formazione specialistica: Titoli di studio e corsi di formazione pertinenti al settore portuale e dei trasporti.
Questi elementi, documentabili attraverso curriculum, incarichi ricoperti e risultati ottenuti, costituiscono la base per soddisfare il requisito di “comprovata esperienza” previsto dalla normativa italiana.
Il voto della IX Commissione Trasporti alla Camera che dovrà decidere sulla nomina a presidente di Gugliotti è segreto. In quel segreto dell’urna deve prevalere la politica tanto decantata dalla presidente Giorgia Meloni e fin qui disattesa. Votare contro questa nomina è un atto dovuto per il bene di Taranto e del suo indotto portuale.