Caro bollette, il caso di Montalto discusso in Parlamento dopo le tante polemiche (anche sul fotovoltaico)

Nonostante il paese sia un polo energetico nazionale per la presenza di tantissimi campi dedicati alle rinnovabili, le bollette sono sempre più care e insostenibili

MONTALTO DI CASTRO – Montalto, polo energetico nazionale, arriva in Parlamento.

A fare da sfondo, l’inchiesta de L’Espresso di qualche giorno fa sul “caro bollette” che ha portato alla luce le molte incongruenze tra costi e oneri effettivi.

A sottolineare il caso un lungo post di Sergio caci, ex sindaco di Montalto, ora all’opposizione, che denuncia:

“𝐂𝐚𝐫𝐨 𝐁𝐨𝐥𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞, 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐮𝐬𝐬𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨. 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨.

L’inchiesta pubblicata da L’Espresso il 23 maggio 2025 a firma di Gloria Riva getta luce su un tema che da mesi tocca da vicino famiglie e imprese italiane: il caro bollette. L’analisi mette in evidenza distorsioni strutturali del mercato dell’energia, ma rischia di trascurare un passaggio cruciale: il ruolo di chi, come l’On. Fabio Rampelli, ha avuto il coraggio di sollevare il velo su un sistema opaco e penalizzante per i cittadini. È stato proprio l’On. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, a portare in Parlamento le anomalie di un mercato definito “libero” solo sulla carta, dove i prezzi continuano a salire e la concorrenza è soffocata da pochi grandi operatori. Ha chiesto chiarimenti ad Arera e invocato un’indagine seria sulla formazione dei prezzi, denunciando che i vantaggi promessi dal mercato libero non sono mai arrivati agli utenti.

I numeri parlano da soli: dal 2022 al 2025, le voci legate alla vendita dell’energia sono aumentate del 66%, mentre costi di commercializzazione e spread continuano a gravare sulle bollette. Rampelli ha detto ciò che molti ignorano: non è l’energia in sé a costare di più, ma l’impalcatura che le sta intorno – fatta di rendite garantite, concessioni blindate e una profonda mancanza di trasparenza. Tra le immagini scelte da L’Espresso, una colpisce per forza simbolica: i tralicci dell’alta tensione a Montalto di Castro, storico polo energetico nazionale oggi sempre più orientato alle rinnovabili. Un territorio che dà energia all’Italia ma non riceve nulla in cambio. È anche per queste realtà che Rampelli chiede una redistribuzione più equa, affinché chi ospita infrastrutture strategiche abbia finalmente accesso a bollette calmierate.Rampelli ha sollevato un altro nodo cruciale: la decisione del governo di prorogare per vent’anni le concessioni sulla rete elettrica senza gara.

Una scelta che – come segnalato anche dall’Antitrust – blocca la concorrenza e garantisce rendite sicure a pochi colossi. In Parlamento ha chiesto conto di questa operazione, reclamando un mercato davvero aperto.E i risultati dell’indagine Arera sono inequivocabili: solo 36mila utenti su 277mila hanno trovato offerte migliori nel mercato libero. I restanti 241mila sono rimasti intrappolati in tariffe elevate, spesso peggiori di quelle del regime tutelato. Rampelli ha smascherato una falsa libertà di scelta, invocando regole certe e trasparenza.Un’ulteriore stortura riguarda i costi che Enel e altri concessionari versano allo Stato e che ricadono poi sulle spalle dei cittadini. Secondo Rampelli, questa è una liberalizzazione solo di facciata: paghiamo tutti, incassano in pochi. Per questo chiede di restituire potere ai consumatori, ridurre le rendite e garantire giustizia alle famiglie italiane.

𝐍𝐨𝐢, 𝐜𝐨𝐦𝐞 Forza Italia Montalto, 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐏𝐚𝐫𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨, 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐞𝐬𝐩𝐨𝐧𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚, 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐞𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐧𝐜𝐡𝐞́ 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐝𝐝𝐢𝐬𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀, 𝐦𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 – 𝐞 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 – 𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢.𝐎𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨: 𝐛𝐨𝐥𝐥𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐳𝐞𝐫𝐨.Come partito e come aderenti al Comitato No Fotovoltaico Selvaggio. possiamo dire che stiamo ricevendo ascolto in Parlamento. Vogliamo bollette più eque, ma anche diritti fondamentali che non possono più esserci negati.

Grazie al Ministro Gilberto Pichetto Fratin per l’ascolto e all’On. Fabio Rampelli per aver sollevato il problema.

𝐕𝐞 𝐥𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝟐𝟎𝟏𝟒? 𝐎𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐨𝐫𝐚! Nel 2014, da sindaco, non esitai a cancellare la Tasi sulla prima casa ed oggi, come politico, conosco le fatiche di chi deve arrivare a fine mese e continuerò, come ho sempre fatto a cercare soluzioni per stare dalla parte dei cittadini. Come esponente di Forza Italia, come cofondatore del Comitato No Fer, e come semplicemente Sergio Caci, non mi fermo.”