VITERBO – Siamo a fine maggio e del cartellone estivo degli eventi viterbesi nulla è dato sapere: il 9 giugno scade il termine per prendere parte al bando di concorso cultura 2025 che metterà a disposizione in totale delle associazioni la cifra, che appare davvero minima, di 57mila euro.
Una cifra che appare insufficiente anche per organizzare bene un solo evento di richiamo: ma il fatto è che qui si vuole procedere verso la Viterbo capitale europea della cultura senza idee e senza investimenti adeguati.
Ci aspetta un’altra estate quindi con il carrozzone nazional popolare di Ombre (evento che vorrebbe accontentare tutti e finisce per non accontentare nessuno) e l’arena estiva cinematografica del Tuscia Film Fest che Morucci continua a curare con onestà e trasparenza, ma senza guizzi, cosa causata dalla mancanze di risorse necessarie a mettere su un vero festival, con anteprime e prime visioni non solo nazionali.
Ma l’adagio generale che accompagna l’estate viterbese non è quello di sorprendere o di costruire rassegne ed appuntamenti che riescano a crearsi una loro unicità e quindi un forte richiamo extracittadino, ma di continuare ad offrire il minimo sindacale alla cittadinanza all’insegna del canonico “sempre meglio che niente”.
L’assessore alla cultura Antoniozzi, affidatosi ad organizzazioni regionali per la stagione teatrale e anche per qualche fuori programma di natura lirico- canora o in qualche modo letteraria, si è accontentato di riuscire a riempire l’Unione quando possibile, senza imprimere alla sua attività amministrativa la capacità di costruire un percorso comprensibile e magari innovativo in grado di risvegliare la città.
Una città che vedrà probabilmente in un futuro imminente tante piccole iniziative private fatte con quattro spiccioli per creare al centro un minino di movimento ed il solito onnipresente “dellarocchismo” di cui parlerò poi a parte.
Un’altra estate mogia e grigia ci aspetta quindi, carente non solo di happening culturali, ma anche di semplice intrattenimento che si annuncia pressoché assente da piazze e strade cittadine.
Attendendo un nuovo corso con idee, imprenditorialità, professionalità ed organizzazione che nessun radar, anche il più sensibile, è in grado al momento di individuare.
Pasquale Bottone