L’odissea di un imprenditore che dopo cinque denunce chiede il codice rosso: “Non ti libererai mai di me”
TERNI – Minacce, intimidazioni, stalking e violenza, anche fisica, nonché il sequestro della casa di famiglia da parte della ex badante del padre.
Tanto avrebbe subito un imprenditore sessantenne costretto a vivere da cinque mesi nel suo studio.
“Ti manderò su una sedia a rotelle per tutta la vita e farò del male a te e i tuoi cari” uno dei tanti messaggi della donna, che ha assistito il padre dell’uomo fino al 2023, quando è morto, dopodiché si è impossessata della casa nel centro di Terni e ha iniziato a vendere gli oggetti di valore all’interno.
“Oggi ho venduto (svenduto) quattro quadri per pagare le bollette”, uno dei messaggi della donna che da tempo ha iniziato a perseguitare il figlio dell’uomo che assisteva: via social, verbalmente e anche con aggressioni fisiche.
“Puoi cancellare mail, cambiare password, nome e telefono io ti troverò sempre”.
La donna riesce a vendere 50 chili d’argento spogliando tutta l’abitazione, e una collezione di quadri di Schifano da centinaia di migliaia di euro.
L’uomo formalizza ben cinque denunce a carico della badante: furto, stalking, maltrattamenti, appropriazione indebita e sostituzione di persona, ma intanto lui da sei mesi è costretto a dormire sul divano del suo ufficio.
“Mi aveva addirittura colonato il telefono, tutti i giorni mi minacciava. mi ha portato via tutto. oltre ad avere ricevuto liquidazione e stipendi mi ha sottratto un assegno e dilapidato i conti correnti”. Racconta l’imprenditore.
“Io da te non me ne andrò mai e tu non ti libererai mai di me” uno degli ultimi messaggi della donna.