Fiamme gialle negli uffici dell’Ater di Roma e non solo. Nel mirino le posizioni di Michela Pace, Paola Pellegrino e Barbara Latini
ROMA – Mentre l’opinione pubblica si accende sulla spesa della Regione Lazio per l’Expo di Osaka (lettura dei numeri piuttosto grossolana), nelle pieghe del silenzio mediatico si consuma uno scandalo ben più grave, che riguarda l’uso distorto delle aspettative lavorative e un danno erariale conclamato a carico delle casse pubbliche. Il tutto ruota attorno all’ex Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al suo ex Capo di Gabinetto Andrea Napoletano.
L’origine dell’intrigo: l’ascesa di Napoletano e l’infornata delle “fedelissime”
Il 9 novembre 2021, Andrea Napoletano viene nominato Capo di Gabinetto di Zingaretti, mentre era ancora Direttore Generale di Ater Roma. Prima di lasciare l’incarico in Ater, firma la Determina 816/2021 con cui garantisce aspettative annuali (senza stipendio ma con riconoscimento dell’anzianità) a tre sue strette collaboratrici: Michela Pace, Paola Pellegrino e Barbara Latini, che lo seguiranno in Regione.
Le tre, con contratti da oltre 100 mila euro annui, vengono assunte nel Gabinetto del Presidente senza che abbiano fatto richiesta diretta di aspettativa. La domanda viene avanzata invece dal Direttore del Personale della Regione, Luigi Nazzaro.
Una prassi del tutto anomala, al limite dell’assurdo, in cui le dipendenti non chiedono nulla ma ottengono tutto. E Napoletano, nel suo ultimo atto da DG Ater, firma la loro partenza come se fosse un favore personale.
La violazione dell’art. 52 e il perdurare dell’illegalità
Il contratto Federcasa, a cui sono soggetti i dipendenti Ater, stabilisce chiaramente che l’aspettativa può durare al massimo un anno. Ma in barba a tale norma, le tre funzionarie sono rimaste in Regione per oltre due anni, con due successive proroghe (l’ultima di cinque anni, fino al termine della legislatura), firmate da un altro dirigente di nomina Zingarettiana, Luca Luigi Manuelli.
Il danno è duplice:
- All’Ater Roma, ente già in cronica carenza di personale.
- All’erario, per il prolungato pagamento di stipendi milionari su posizioni giuridicamente irregolari.
Il silenzio colpevole della politica e l’intervento della Guardia di Finanza
La vicenda è stata denunciata dalle colonne del nostro Blog e solo dopo le prime pubblicazioni è intervenuta la Guardia di Finanza, probabilmente su impulso della Corte dei Conti, acquisendo documentazione in Ater e presso la Regione Lazio.
Regione Lazio – Ecco perché le aspettative delle dipendenti Ater (Pace & Co.) sono illegittime
Nel frattempo, sotto la pressione delle inchieste, alcune delle funzionarie hanno rassegnato le dimissioni dai ruoli in Regione e stanno facendo ritorno in Ater. Ma c’è chi, come Paola Pellegrino, ha tentato di sfruttare il rientro in Ater solo per ottenere una promozione nell’Avvocatura interna e poi chiedere nuovamente l’aspettativa per tornare in Regione – ancora una volta, in violazione del contratto collettivo.
Il nodo delle responsabilità: Zingaretti, Napoletano e non solo
Il caso non può più essere derubricato a semplice “errore amministrativo”. Il danno erariale è palese, come confermato dagli atti. La responsabilità ricade non solo sulle dipendenti che hanno accettato gli incarichi pur sapendo di essere in aspettativa illegittima, ma anche su:
- Andrea Napoletano, che ha orchestrato il trasferimento irregolare.
- Luigi Nazzaro, che ha avanzato le richieste in nome della Regione.
- I vertici Ater dell’epoca, che hanno avallato senza obiezioni.
- E infine, Zingaretti stesso, in quanto Presidente e firmatario delle nomine politiche coinvolte.
L’attuale amministrazione, guidata da Francesco Rocca, è chiamata a revocare in autotutela le aspettative concesse, annullare i contratti stipulati irregolarmente e segnalare i fatti alla Corte dei Conti per l’accertamento del danno patrimoniale. Cosa che gli uffici sembra abbiano già fatto su segnalazione del commissario straordinario di Ater Roma, Orazio Campo.
Questa non è una storia di semplici “proroghe amministrative”, ma un caso eclatante di cattiva gestione della cosa pubblica, in cui nomine clientelari e complicità politiche hanno generato un danno allo Stato e un grave precedente nell’uso distorto degli enti pubblici come bacini occupazionali di parte. Ora, la magistratura contabile dovrà fare luce, ma i cittadini hanno già il diritto di chiedere trasparenza, responsabilità e rientro dei fondi pubblici. A quanto risulta al Blog tutte hanno già presentato lettera di dimissioni e nel giro di pochi giorni tutte dovranno lasciare l’attuale incarico.