Bando Arsial da 1,7 milioni, ammessi 95 progetti ma Tarquinia clamorosamente esclusa

Quando perdere è un’arte: il Comune riesce nella missione impossibile di rimanere fuori da un finanziamento alla portata di tutti

TARQUINIA – Ben 95 progetti approvati e un finanziamento complessivo di 1.749.540 euro. Restare fuori da un’opportunità del genere è un errore clamoroso ma il Comune di Tarquinia è riuscito nell’impresa.

Nei giorni scorsi l’Arsial ha pubblicato la graduatoria definitiva del primo avviso pubblico per la concessione di agevolazioni destinate alla promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari del Lazio. L’iniziativa, promossa congiuntamente con la Regione Lazio, metterà a disposizione di Comuni e Pro Loco quasi due milioni di euro.

Partecipare era semplice (ma evidentemente non per tutti). Bastava presentare un progetto per una o più iniziative di promozione agroalimentare da realizzare tra il 15 dicembre e il 6 gennaio.

A dimostrazione della facilità dell’accesso al bando, basti pensare che cinque dei sei Comuni confinanti con Tarquinia hanno partecipato: Allumiere, Civitavecchia, Montalto di Castro, Monte Romano e Tolfa. Tutti e cinque hanno ottenuto un finanziamento. Tarquinia, invece, è rimasta clamorosamente esclusa dalla graduatoria. E con un punteggio che rasenta il ridicolo.

È inaccettabile che una città guidata da un sindaco agronomo, che a maggior ragione dovrebbe fare dell’agroalimentare uno dei suoi fiori all’occhiello, incappi in una débâcle del genere. Eppure questa amministrazione c’è riuscita. D’altronde la giunta Sposetti ci ha già abituati a scenari inimmaginabili prima delle elezioni: erbacce che crescono indisturbate fino all’estate in attesa di essiccarsi da sole, parcheggi selvaggi tra centro, periferie e Lido, turisti che fuggono verso le spiagge dei Comuni limitrofi a causa della mancata pulizia in prossimità del ponte del 2 giugno.

L’elenco sarebbe ben più lungo, ma per ora ci limitiamo a queste (poche, ma significative) assurdità che continuano a distinguere l’operato dell’attuale amministrazione.