Partirà da stamattina la conta dei danni, una modo per comprendere anche come e quando la vita studentesca potrà ripartire
VITERBO – C’è commozione nelle parole del rettore uscente Stefano Ubertini. La voce è quasi spezzata dal dolore mentre ci parla dinnanzi a quello scheletro nero che un tempo era la facoltà di Agraria dell’Università degli Studi della Tuscia. Ieri mattina, intorno alle 10, fiamme sono improvvisamente divampate mentre degli operai stavano lavorando sul tetto. L’incendio si è propagato rapidamente investendo i pannelli fotovoltaici e poi divorando, poco a poco, aule, laboratori e biblioteche.
“Il team di tecnici, accompagnato dai vigili del fuoco, cercherà stamattina di fare una prima valutazione dei danni strutturali – ci spiega Ubertini – tutto dipenderà dalla stabilità della struttura”. In ogni caso, come poi si affretta ad aggiungere il professore di centinaia di studenti universitari, “Non è avvenuto nessun crollo, contrariamente a quanto molti stanno dicendo. Solo alcuni lucernari sono caduti dal tetto, il primo ad andare in fiamme”.
Ma la perdita più grave sono le ricerche. “Anni e anni di studi, di impegno sono andati persi per sempre – ci dice ancora Ubertini, visibilmente commosso – Il lavoro dei ricercatori, il materiale biologico. Non si è salvato quasi nulla, tutto è andato distrutto in poche ore dalle fiamme che hanno avvolto l’intero edificio. All’infuori del costo economico, questa sarà una perdita non sanabile”.
Tuttavia, la fenice risorgerà dalle sue ceneri. La volontà dell’Università della Tuscia, in primis del rettore uscente Stefano Ubertini, ma anche della futura rettrice Tiziana Laureti è quella di ricostruire. Ovviamente serviranno le risorse, si parla già di milioni di euro, ma politica, enti, istituzioni e cittadini sono tutti al fianco dell’Unitus in questo tragico momento per tutta Viterbo.
Ieri, tra la folla di persone appena scappate dall’incendio, c’erano tantissimi studenti e docenti. Alcuni di loro increduli dinnanzi a quella terribile visione: quella che per molti era quasi una casa, stava andando in fiamme sotto ai loro occhi. “Abbiamo sentito persone urlarci di fuggire – ci hanno raccontato dei ragazzi – il fumo era già ovunque ancora prima che ci rendessimo conto di cosa stesse succedendo. Materiale in fiamme cadeva dal soffitto e siamo subito scappati”.
Momenti drammatici, quasi interminabili, ma che grazie al tempestivo intervento di forze dell’ordine, protezione civile e vigili del fuoco sono passati senza perdite umane, nemmeno ustionati. Ora, però, come ci anticipava il rettore Stefano Ubertini stamattina presto, è tempo di fare la conta dei danni e comprendere come, e quando, le lezioni potranno riprendere. C’è moltissimo lavoro da fare, in primis capire cosa avverrà a settembre, quando si avvierà il nuovo anno accademico e tantissimi studenti – con grande probabilità – non potranno tornare nelle loro vecchie aule.