Orvieto – Malata di Sclerosi Multipla si ritrova con conto corrente pignorato: “E’ la pensione di invalidità che mi serve per curarmi e mangiare”

ORVIETO – Raffica di notifiche, intimazioni e pignoramenti stanno nuovamente riempendo  caselle mail e conti correnti bancari di chi è moroso verso lo Stato e ancora non ha saldato il proprio debito. Nonostante le varie adesioni a rottamazioni, saldo e stralcio e rateizzazioni, la pace “fiscale” sembra proprio non arrivare per tanti italiani.

Tra loro, anche una donna di Orvieto, lei è Velia, oggi 50enne, con una malattia neurodegenerativa che la costringe al letto rendendola invalida al cento per cento, che si è vista “prelevare” 400mila euro dal proprio conto corrente, con pignoramento dei pochi soldi presenti e di quelli che entreranno in futuro.

“Ho aperto la pagina on line del mio conto e mi sono ritrovata con meno 400 mila euro, mi è preso un accidente. Lì viene accreditata la mia pensione di invalidità, soldi che mi servono per mangiare e pagare le terapie che per me sono indispensabili come l’aria “.

La donna, colpita da Sclerosi multipla circa 15 anni vive ora con l’anziana madre che si prende cura di lei.

“La mia vita è fatta di riabilitazione giornaliera per non compromettere le minime funzioni vitali.
Sono totalmente paralizzata o quasi solo perché uso la mano destra (quando le giornate son buone)”.

Velia, prima di scoprire la malattia, nel 2011 ha comprato una casa accedendo ad un mutuo bancario insieme a quello che oggi è il suo ex compagno.

Purtroppo ci siamo lasciati nel 2016. La mia sclerosi multipla ha preso il sopravvento e sono riuscita a pagare il primo prestito, quello che serviva per la caparra, un sacrificio abnorme, che sono riuscita ad estinguere nel 2019. Poi dopo la fine della nostra storia la casa è stata venduta all’asta“.

All’improvviso la doccia gelata.

“Un mese fa mi è stato notificato che avrei (avremmo) dovuto pagare 270 mila euro pena il pignoramento dei beni, cosa che si è oggi verificata. Ovviamente io ho solo la pensione di invalidità e la casa non è la mia. Sono riuscita a fare riabilitazione grazie ad una raccolta fondi messa in piedi da tanti amici che mi vogliono bene e anche quei soldi sono spariti“.

La donna ha dato mandato al suo legale, Andrea Solini, di seguire la vicenda e comunicare prontamente alla banca l’incresciosa situazione, che nel frattempo è bloccata dai biblici tempi di giustizia e burocrazia.

B.F.