Attenzione: email-truffa da “Lamberto Giannini” – Falsa convocazione giudiziaria

Negli ultimi mesi, numerosi utenti in Italia stanno ricevendo email sospette inviate da un presunto “Lamberto Giannini” (indirizzo amberto.giannini@gmail.com), con oggetto tipo:

“Convocazione // Giustizia”

Il contenuto della mail:

  • Afferma che il destinatario è sotto indagine per reati sessuali, inclusi pornografia infantile o pedofilia.
  • Minaccia conseguenze gravi (arresto, registrazione nel Registro nazionale dei reati sessuali).
  • Invita a rispondere o cliccare su link/allegati per “giustificazioni” o per far “decadere le accuse”.

Come funziona la truffa

  1. Usurpano identità istituzionali: utilizzano loghi falsi e citano nomi ufficiali, tra cui il capo della Polizia, Lamberto Giannini.
  2. Generano panico e urgenza: si insiste sul fatto che bisogna agire entro 48‑72 ore, pena l’arresto immediato .
  3. Raccogliere dati e/o denaro: rispondendo, si viene portati a consegnare dati personali o bancari, oppure è richiesto un pagamento per evitare l’azione legale.
  4. Link e allegati malevoli: spesso contengono link o allegati che scaricano malware o conducono a siti fraudolenti.

Casi segnalati in Italia

  • Vercelli, Torino e Vercelli: segnalazioni da ottobre 2024 su false mail con la firma di Lamberto Giannini.
  • Ladispoli, Civitavecchia (dicembre 2023): la mail richiedeva giustificazioni per accuse gravi come “cyber-pedofilia”, con scadenza 72 ore).
  • Trento maggio 2024: un’ondata simile ha colpito in particolare la provincia di Trento .
  • Crema e Cremona (febbraio 2025): spam parallelo da carabinieri con logiche simili, richieste di pagamento fino a 28.000 €.

Come difendersi

  • Non rispondere né cliccare su link o allegati.
  • Controlla il mittente: un indirizzo come @gmail.com non è istituzionale.
  • Verifica loghi e nomi: errori come “capo della polizia al femminile” o nomi errati (es. “Giannini” invece di “Pisani”) sono campanelli d’allarme.
  • Non inviare dati o denaro.
  • Segnala la mail alla tua casella PEC o contatta la Polizia Postale (sul sito ufficiale o social) per conferma.

Le voci ufficiali

La Polizia Postale ha più volte avvertito che si tratta di phishing tradizionale, finalizzato a sottrarre dati o denaro. I dirigenti istituzionali citati nelle email (Giannini, Pisani, Luzi…) non sono coinvolti né hanno inviato alcunché .


Cosa fare se ricevi la mail

  1. Elimina subito l’email.
  2. Non rispondere né cliccare nulla.
  3. Cambia password se hai interagito con link o dati.
  4. Segnala: inoltra la mail completa (con header) alla Polizia Postale (www.poliziadistato.it) o tramite il loro canale social.
  5. Avvisa familiari e amici, in modo che non cadano nella trappola.

Conclusione

Questa truffa è parte di una campagna phishing ricorrente e pericolosa, che sfrutta paura e urgenza per ingannare le persone. Nessuna istituzione richiede dati via mail in questo modo: ogni comunicazione ufficiale avviene tramite canali legali e trasparenti.