AHMEDABAD – Non ci sono superstiti tra le 242 persone (230 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio) che si trovavano a bordo del Boeing 787 Dreamliner dell’Air India diretto a Londra, precipitato pochi secondi dopo il decollo dall’aeroporto internazionale di Ahmedabad. Lo riferiscono le autorità locali sulla base delle prime verifiche condotte sul luogo della sciagura.
Secondo i dati di Flight Radar, riportati da media indiani e dalla BBC, il velivolo aveva raggiunto appena 625 piedi di quota (circa 200 metri) quando ha perso il contatto con la torre di controllo. Le immagini trasmesse dalle televisioni indiane mostrano la scena devastante dell’impatto: l’aereo si è schiantato in una zona residenziale, colpendo in particolare un edificio del BJ Medical College, adibito a dormitorio per studenti di medicina. Diverse persone a terra risultano ferite, ma il bilancio è ancora incerto.
La carlinga in fiamme e gli edifici anneriti dalle esplosioni testimoniano l’enormità dell’impatto, mentre i soccorritori e numerosi residenti si aggirano tra le macerie alla disperata ricerca di superstiti. Il governo locale del Gujarat ha dichiarato lo stato di emergenza, mentre lo scalo ‘Sardar Vallabhbhai Patel’ è stato immediatamente chiuso al traffico aereo.
Air India ha comunicato la nazionalità dei passeggeri: 169 indiani (dato aggiornato successivamente), 53 britannici, 7 portoghesi e un canadese. Nessun cittadino italiano risulta coinvolto, come confermato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.
La Boeing, in una nota preliminare, ha dichiarato di essere a conoscenza dell’incidente e di stare raccogliendo informazioni. Il presidente di Air India, Natarajan Chandrasekaran, ha espresso su X il proprio “profondo cordoglio” per quanto definito un “tragico incidente”.
La dinamica dell’accaduto e le cause del disastro sono ancora in fase di accertamento.