Orvieto senza defibrillatori, Tardani a “Fuori dal coro”: “Cessata l’attività dell’associazione che doveva occuparsene”

A far partire la segnalazione la morte di un 66enne nel pieno centro cittadino

ORVIETO – Il defibrillatore dove essere a pochi metri dal suo negozio, come riportato dalle mappe, e forse avrebbe potuto salvargli la vita, invece per Massimo Burla non c’è stato nulla da fare, impossibile trovare un defibrillatore in città, da poter essere utilizzato durante l’infarto che lo ha colpito non lasciandogli scampo. Sono la moglie e la figlia a ripercorrere quella tristissima giornata del 9 maggio, l’uomo si sente male nella sua attività commerciale al centro della città, poco distante dal Duomo.

“Sono partite tre persone a cercare il defibrillatore per tutta la città e non è stato trovato uno” racconta la moglie dell’uomo.

Eppure secondo le cartine distribuite dal comune la città risulterebbe “cardioprotetta”, con tanti cuori rossi, ben 14, a segnalare la presenza dei dispositivi salvavita.

Insieme alla troupe del programma Fuori dal coro, che ieri sera si è occupata della vicenda, sono andati a cercare gli agognati apparecchi senza riuscire a trovarne uno.

Sta di fatto che dopo la morte del commerciante le mappe vengono immediatamente ritirate e stampate nuove di zecca senza cuoricini “salvavita”, come testimoniano le mappe nelle foto sotto e l’audio mandato in onda, dove a parlare è un impiegato del Centro del turismo: “Sono state ristampate, non possiamo distribuire quelle precedenti, sono cambiate circa dieci giorni fa senza la segnalazione dei defibrillatori”.

Il programma arriva quindi dalla prima cittadina.

Roberta Tardani fa presente che “il progetto città cardioprotetta è terminato quando l’associazione che aveva predisposto i defibrillatori ha concluso questa attività, ma non è detto che il progetto potrà essere ripristinato”.

Una convenzione che a sentire la sindaca sembrerebbe essere di poca importanza, viste le diverse segnalazioni che vanno avanti da anni accompagnate dalla recentissima triste morte.

Nell’attesa, c’è da sperare di avere un cuore sano quando si decide di visitare questa splendida città che ad oggi risulta ancora “cardioprotetta”, come riportano diverse affissioni.