Viterbo – Morte Leonardo Cristiani, “Ora le tue dolci note ci arriveranno dall’alto”

Proseguono serrate le indagini e, intanto, il luogo della tragedia diviene un luogo di pellegrinaggio per sempre più persone sconvolte dall’accaduto

VITERBO – La città di Viterbo, così come il borgo di Vitorchiano non si sono ancora riprese dalla scomparsa prematura di Leonardo Cristiani, 15enne morto dopo un tragico incidente in moto il 9 giugno.

Rabbia, accuse, cordoglio, lacrime, rimpianti. Le emozioni sono palpabili dalla moltitudine di messaggi che non solo online, ma anche sul luogo della tragedia, continuano ad accumularsi giorno dopo giorno, ora dopo ora. C’è chi accusa l’amministrazione di non aver fatto abbastanza, chi attacca “quella maledetta strada” di Viale Trieste che continua a mietere vittime, chi non accetta e chi, come tantissimi ragazzi del Liceo Ruffini, compagni scuola di Leonardo, continuano a recarsi giornalmente alla sua “tomba” per ricordarlo.

Stamattina, intanto, la strada nei pressi dell’incidente mortale è stata transennata e posta sotto sequestro. Il fascicolo per omicidio stradale è stato già aperto dalla Procura della Repubblica e si indagherà approfonditamente, soprattutto ora che l’attenzione mediatica è massima e i cittadini vogliono non solo risposte, ma anche azioni per evitare che altri drammi simili accadano in futuro. Come sottolinea una mamma, una delle tante che via social ha spiegato di essere rimasta sconvolta dalla vicenda, “Ci vogliono fatti concreti, reali e certi. Lo dobbiamo in primis a questo ragazzo che aveva tutta la vita davanti, lo dobbiamo ai suoi genitori ma lo dobbiamo a tutti noi. Questa tragedia non può e non deve essere dimenticata perché una vita non può finire così”.

Chi abita su Viale Triste, da decenni, ci sottolinea come la strada sia da sempre un luogo altamente trafficato e quindi pericoloso. “Incroci invisibili, incidenti quotidiani, segnaletica mancante… e molte più vittime di quelle delle quali si parla sui giornali – ci riferisce una signora che abita proprio là, a pochi passi dal luogo dove è morto Leonardo – Quando ho sentito quel tremendo botto sono subito scesa e l’immagine mi ha scioccato. Poteva essere mio figlio e ho sempre paura che possa accade di nuovo se non si interverrà in fretta”.

Intanto le indagini proseguono e la strada teatro dell’incidente resta sotto sequestro, mentre la Procura cerca di far luce sulla dinamica e su eventuali responsabilità. Ma al di là dell’inchiesta giudiziaria, resta l’urgenza di intervenire su una viabilità ritenuta da molti cittadini pericolosa da anni. La comunità chiede risposte concrete, affinché la tragedia di Leonardo non resti solo un dramma personale, ma diventi il punto di partenza per garantire maggiore sicurezza a tutti.