Una violenta protesta partita da un gruppo di detenuti della media sicurezza ha dato il via a scontri. Tensioni in mattinata anche a Spoleto
TERNI – Una protesta da parte dei detenuti è scoppiata lunedì pomeriggio nel carcere di Sabbione a Terni e contestualmente in quello di Maiano a Spoleto. In entrambi i casi, la rivolta si è verificata nelle sezioni di media sicurezza.
Da quanto si apprende, sarebbero state comunque danneggiate le strutture coinvolte; in particolare telecamere, suppellettili. A Terni sarebbe stato anche appiccato un incendio e quindi l’area della casa circondariale è stata isolata.
Disordini in carcere Fonti sindacali riferiscono che detenuti stranieri hanno devastato un intero piano del reparto giudiziario. La violenta rivolta sarebbe scoppiata per motivi futili e pretestuosi, in questo caso la distribuzione del vitto. I danni nel frattempo sono stati estesi anche a porte, infissi e impianti elettrici. I manifestanti avrebbero scagliato bombolette di gas incendiate verso il personale di polizia penitenziaria intervenuto.
Gli agenti hanno dovuto usare gli idranti per spegnere gli incendi delle esplosioni e per respingere i facinorosi, per un poliziotto si è reso necessario rivolgersi ai sanitari.
«La cosa più grave – è il commento che arriva dal Sappe – è che i responsabili sono tutti detenuti assegnati dal Prap Toscana per ordine e sicurezza, e per molti dei quali era stato chiesto, invano, il trasferimento per comportamenti violenti».
Sappe «Insomma – è il commento di Fabrizio Bonino, segretario umbro del Sappe -, l’Umbria e le sue carceri sono diventate la discarica sociale della Toscana: e questo è inaccettabile.
Auspichiamo che la riapertura a Perugia del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria dell’Umbria avvenga in tempi rapidi». Il segretario generale del Sappe, Donato Capece commenta: «Chi aggredisce un poliziotto aggredisce lo Stato e la risposta deve allora essere ferma ed immediata, anche riaprendo carceri nelle isole come Pianosa.
La popolazione carceraria nazionale attuale è composta per un 30% di detenuti in attesa di giudizio; 30% di detenuti extracomunitari e un 20% di tossicodipendenti».
Il Sappe da decenni chiede l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene ma anche la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinari». E torna a chiedere la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, mentre la seconda è un’arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi.