Sondaggi, l’Istituto Piepoli e la Viterbo beata che… dov’è ??

VITERBO – L’Istituto Piepoli ha qualche giorno fa pubblicato un  sondaggio sul gradimento che hanno i viterbesi per la loro città: ne è uscito fuori un 82% di soddisfatti che lascia interdetti.

Sicuramente il prestigioso istituto avrà usato nel suo rilevamento statistico criteri di oggettività assoluta, con metodi scientifici puntuali e super affidabili.

Solo che l’umile cronista girando pere la città ha riscontrato una situazione generale quasi diametralmente opposta: se dal sondaggio esce fuori che i viterbesi sono soddisfatti della vita sociale al 61%, nelle strade del centro storico la disgregazione del tessuto abitativo è a livelli record, e non esistono strutture vicine ai cittadini che migliorino la loro piuttosto grigia quotidianità (mancano punti di incontro e di aggregazione, totalmente).

Così come i servizi pubblici (60%), specie scuola e sanità che sono a livelli, a quanto si sente dire e si verifica in giro, piuttosto scadenti e ben al di sotto di medie centro settentrionali,

Se il viterbese pare non contento che al 50%  della sicurezza e della mobilità, lo è  in percentuali notevolmente più basse.

Insomma, a noi non risulta la placida e serena accettazione dell’esistente da parte di chi abita il capoluogo della Tuscia, anzi insoddisfazioni e polemiche in tutti gli strati della popolazione sono in crescita, specie per il lavoro che vede il “nero” molto diffuso e la spartizione dei posti disponibile nei secoli dei secoli clientelare e poco o nulla meritocratica.

Ma la città che regredisce non tranquillizza lo status quo che ha bisogno che regni sovrano un clima di “omertosa beatitudine“.

Ecco perché la vetus urbs, vivendo di un’immagine che qualcuno continua a costruirle addosso, e che trova poi puntualmente poco riscontro nella realtà, è sempre lì ferma, immobile, più sensibile alle sirene del regresso che del progresso.