VITERBO – Con l’arrivo del grande caldo, a Viterbo è tornato a farsi sentire un problema noto ma mai davvero risolto: i cattivi odori che provengono dal cimitero comunale di San Lazzaro. Chi si trova a passare nelle vie vicine sa bene di cosa si parla. L’aria diventa irrespirabile, con un odore acre e penetrante che ricorda in modo evidente la decomposizione.
Cosa succede esattamente?
Quando le temperature si alzano, il calore accelera la decomposizione dei corpi sepolti. Durante questo processo, si sviluppano gas – come la putrescina e la cadaverina – che vengono espulsi dalle bare attraverso piccole valvole di sicurezza. Queste valvole servono a evitare che le casse, chiuse ermeticamente, esplodano per l’accumulo di pressione interna.
Il problema è che, in assenza di vento, questi gas ristagnano nell’aria per ore, rendendo insopportabile anche una breve passeggiata nei dintorni del cimitero.
Un disagio che va oltre l’odore
Il fastidio non è solo olfattivo. Questi odori possono causare mal di testa, nausea e una generale sensazione di malessere, soprattutto nelle persone più sensibili. Inoltre, l’immagine di una città che odora di morte non è certo positiva, né per i residenti né per i turisti.
Sui social si moltiplicano le segnalazioni, i video e le lamentele. Tutti chiedono a gran voce una soluzione definitiva.
Cosa si può fare? Le soluzioni esistono
In altre città italiane, sono già state sperimentate soluzioni semplici ma efficaci:
- Tombe aerate: si tratta di sistemi che permettono il passaggio controllato dell’aria, facilitando una decomposizione più naturale e priva di gas maleodoranti.
- Materiali sostenibili: l’uso di casse biodegradabili, che si degradano in modo più armonioso con il terreno, riduce la formazione di sostanze maleodoranti.
- Filtri anti-odore: alcune tombe possono essere dotate di piccoli filtri ai carboni attivi che catturano i gas prima che si disperdano all’esterno.
- Migliore gestione del verde e della ventilazione: l’urbanistica cimiteriale dovrebbe tener conto della circolazione dell’aria, evitando che i gas si accumulino.
Serve un intervento concreto
Il problema dei miasmi a San Lazzaro non è nuovo, ma diventa insostenibile durante le ondate di caldo come quelle di questi giorni. Le tecnologie per migliorare la situazione esistono, così come le buone pratiche adottate in altre città.
È il momento che anche a Viterbo si intervenga in modo serio, con un piano cimiteriale moderno e rispettoso sia dei defunti che dei vivi.