ROMA – Si è svolta oggi a Roma, nella sede della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome, l’assemblea della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, organismo che riunisce 93 garanti designati da Regioni, Province e Comuni.
Ad aprire i lavori il Portavoce della Conferenza, Samuele Ciambriello, Garante campano, che ha dato la parola ai colleghi territoriali per un aggiornamento sull’applicazione delle recenti linee guida del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) in tema di colloqui intimi tra detenuti e partner.
Il quadro emerso è tutt’altro che confortante: ad eccezione dell’istituto di Terni – da cui ha preso avvio la sentenza della Corte costituzionale n. 10 del 26 gennaio 2024 – nessun Garante ha riportato l’effettivo avvio di colloqui riservati. Alcuni istituti penitenziari stanno avviando la predisposizione di spazi idonei, ma al momento i colloqui intimi restano di fatto inapplicati.
Ciambriello ha ricordato che «già quattro magistrati di sorveglianza hanno emesso ordinanze che intimano l’immediata attivazione dei colloqui intimi». Pur riconoscendo alcune criticità operative, i Garanti intendono sollecitare il DAP a rivedere le attuali linee guida, soprattutto nei passaggi che disciplinano la durata e le modalità degli incontri. In particolare, viene evidenziata l’inadeguatezza dell’attuale attività istruttoria, giudicata eccessivamente onerosa anche per persone che da anni mantengono relazioni stabili e continuative.
Per il periodo estivo, i Garanti hanno inoltre espresso la necessità di adottare misure straordinarie per fronteggiare le condizioni climatiche e il sovraffollamento: sospensione temporanea delle circolari che impongono fino a venti ore di permanenza nelle celle, apertura prolungata delle camere detentive durante il giorno e accesso all’aria anche nelle ore pomeridiane, oltre l’attuale fascia oraria 13-15, quando l’esposizione al sole risulta particolarmente critica.
Resta sempre al centro del dibattito l’annoso tema del sovraffollamento carcerario. La Conferenza dei Garanti ribadisce l’urgenza di un intervento deflattivo rapido ed efficace, volto a ricondurre la popolazione detenuta entro i limiti di capienza regolamentare, con l’obiettivo di una riduzione di almeno 16.000 presenze. La soluzione preferibile, secondo i Garanti, rimane un provvedimento di clemenza che comprenda un indulto di due anni. In alternativa, qualora si optasse per una misura di liberazione anticipata speciale, questa dovrebbe essere priva di eccessive preclusioni e accompagnata da un condono disciplinare, per garantire reali effetti deflattivi.
Nelle foto allegate: alcuni momenti dell’assemblea, che si è svolta in modalità mista, in presenza e da remoto, presso la sede romana della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative Regionali e delle Province Autonome.