A dichiararlo i consiglieri regionali d’opposizione
dopo la richiesta di accesso agli atti di Tesei
PERUGIA – “Altro che ‘azzerare le liste d’attesa in tre mesi’, come urlava col megafono sotto gli ospedali in campagna elettorale: in un recente comunicato stampa, la presidente Proietti è costretta ad ammettere il totale fallimento nella gestione della sanità umbra.
I numeri parlano chiaro: al 3 giugno 2025, le liste di attesa sono schizzate a 87.557, il doppio rispetto alle 44.000 circa di settembre 2024, quando governava il centrodestra, e ben oltre le 77.000 circa di febbraio scorso. Un disastro che la presidente non può più nascondere, nonostante il tentativo di occultare i dati per settimane”.
Lo affermano i consiglieri regionali di opposizione Enrico Melasecche, Donatella Tesei (Lega Umbria), Eleonora Pace, Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza, Andrea Romizi (Forza Italia) e Nilo Arcudi (Tesei Presidente – Umbria Civica), che puntano il dito contro “un sistema ormai completamente fuori controllo, precipitato nel caos a causa dell’inadeguatezza e dell’improvvisazione della sinistra“.
“A rivelare l’entità del disastro – continuano – è la stessa presidente Proietti, costretta a uscire allo scoperto solo dopo una richiesta di accesso agli atti da parte del consigliere della Lega, Donatella Tesei, rimasta senza risposta per oltre dieci giorni, in palese violazione del regolamento dell’Assemblea Legislativa. Un silenzio imbarazzante che si è protratto fino a quando non è stato presentato un sollecito formale. Solo a quel punto, messa con le spalle al muro, la presidente ha reso pubblico un dato che, evidentemente, si voleva tenere nascosto alle richieste di trasparenza delle opposizioni e agli organi di stampa che più volte ne avevano fatto domanda.
Adesso comprendiamo il motivo del silenzio: 87.557 cittadini in lista d’attesa rappresentano un record negativo senza precedenti nella storia dell’Umbria. E pensare che la stessa sinistra accusava la giunta Tesei di aver ‘distrutto la sanità’ quando le prestazioni erano la metà, 44.000 circa a settembre 2024. Chi oggi governa la Regione aveva garantito soluzioni rapide, competenza e discontinuità. Il risultato, sotto gli occhi di tutti, è un sistema sanitario al collasso, liste di attesa in continuo aumento e cittadini sempre più abbandonati, esasperati e costretti a sfogarsi sui social per denunciare una gestione fallimentare sotto i falsi post trionfalistici della sinistra.
Inutile accampare scuse per le mancate risorse governative dello 0,4% nel 2025. Anche negli anni precedenti le manifestazioni di interesse del privato accreditato sono state avviate in questo stesso periodo dell’anno. I risultati dei PDT sono arrivati durante l’estate e le prestazioni sono divenute effettivamente operative da settembre. Pertanto, al momento, lo 0,4% delle risorse non ha alcun impatto negativo sull’attività in corso. Anzi, le agende attuali stanno beneficiando dell’effetto positivo derivante dalle prenotazioni effettuate in base alla contrattualizzazione precedente.
Inoltre, per potenziare la risposta sanitaria, la giunta regionale potrà contare sui 44 milioni di euro di payback dispositivi medici, sulla base di un accordo raggiunto di recente in Conferenza delle regioni. Elemento più volte negato dalla presidente Proietti, ma che è dovuto in forza di una legge dello Stato mai abrogata. Evidente come la sinistra continui a negare questa possibilità al solo scopo di giustificare una manovra fiscale lacrime e sangue che non serviva ai bilanci della sanità.
La presidente Proietti – concludono – abbia il coraggio di riconoscere il proprio fallimento e di lasciare la delega alla sanità a qualcuno di capace. L’Umbria non può continuare ad essere ostaggio di slogan, incompetenza, arroganza e continui proclami vuoti. Servono serietà e capacità di governo. Non è più una questione politica, ma di responsabilità verso i cittadini”.