Castelli Romani – Atti incendiari contro polizia e carabinieri, preso un egiziano: è accusato di strage

Colpiti a febbraio i presidi dei Carabinieri di Castel Gandolfo e della Polizia di Albano Laziale. L’uomo rischia l’ergastolo.

ROMA – È stato arrestato con l’accusa gravissima di strage a sfondo politico un uomo di 34 anni, cittadino egiziano regolare sul territorio italiano e con precedenti di polizia, ritenuto responsabile di due attentati incendiari avvenuti a febbraio contro sedi delle forze dell’ordine nei Castelli Romani.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati, dal ROS di Roma e dalla DIGOS della Questura capitolina, su disposizione del GIP del Tribunale di Velletri, su richiesta della Procura.

Il primo attacco è avvenuto nella notte del 9 febbraio presso la Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo, dove il presunto attentatore è riuscito ad accedere al cortile interno della caserma, posizionando una stoffa intrisa di liquido infiammabile sotto alcune auto di servizio. L’incendio è stato fortunatamente domato sul nascere dai militari, evitando conseguenze disastrose vista la presenza di molte vetture e di un vicino distributore di carburante.

Il secondo episodio, più grave, si è verificato il 24 febbraio al Commissariato di Polizia di Albano Laziale. In piena notte, l’uomo – completamente travisato – si è introdotto nel piazzale interno superando una recinzione alta oltre 5 metri. L’incendio ha coinvolto 17 autovetture di servizio, alcune completamente distrutte, causando anche danni strutturali alla sede del commissariato e a uno stabile privato adiacente. Per spegnere le fiamme è stato necessario l’intervento di cinque squadre dei Vigili del Fuoco.

Le indagini, avviate separatamente da Carabinieri e Polizia e poi unificate, hanno permesso di risalire al presunto responsabile grazie a ore di video sorveglianza analizzate, informazioni territoriali e riscontri tecnici. L’uomo è stato visto effettuare sopralluoghi nei giorni precedenti agli attacchi e, in almeno un’occasione, è stato notato con atteggiamento sospetto da un Carabiniere a Castel Gandolfo.

Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati indumenti, uno zaino e un cellulare, compatibili con quelli utilizzati durante gli attentati. Un importante contributo alle indagini è arrivato anche dal RIS dei Carabinieri, che ha confermato la compatibilità tra l’indagato e le immagini riprese dalle telecamere.

Il movente ipotizzato è un profondo rancore personale verso le forze dell’ordine locali, maturato in ambito privato.

Il 34enne è stato trasferito presso il carcere di Velletri e resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Se riconosciuto colpevole del reato di strage ai sensi dell’articolo 285 del Codice Penale – che prevede l’intento di colpire la sicurezza dello Stato – rischia l’ergastolo.