Perizia definitiva sulle lacrime della Madonna di Trevignano: Il sangue è di Gisella Cardia

TREVIGNANO ROMANO – Era già stato detto e ribadito, ma ora c’è una perizia definitiva e dice che le tracce rosse sulla Madonna di Trevignano sono sangue e questo sangue appartiene a Gisella Cardia. Il documento è stato depositato in Procura a Civitavecchia dal professor Emiliano Giardina, che si è occupato anche del caso di Yara Gambirasio. Nell’indagine per truffa del caso della Madonna di Trevignano il genetista ha avuto l’incarico di analizzare il sangue “pianto” dalla famosa statuina della Madonna e confrontarlo col Dna di Gisella Cardia, presunta veggente di origini siciliane.

Una statuetta comprata dai coniugi Cardia durante un viaggio a Medjugorje, che una volta arrivata a Trevignano Romano, dove vivono i due, avrebbe iniziato a lacrimare sangue.

A queste si sommano le apparizioni mariane  che Gisella Cardia avrebbe ogni mese al Campo Le Rose luogo sulle rive del lago di Bracciano, a cui assistono ogni mese fedeli provenienti da tutta Italia e non solo.

Fino a quando iniziano le denunce per truffa, partite da un fedele che ha donato a Gisella 123mila euro.

Tornando alla perizia di Giardina, i cui risultati sono così riportati dal Corriere della Sera. «Sono state condotte le analisi genetiche sui reperti oggetto dell’indagine sui campioni di riferimento degli indagati per effettuare le opportune comparazioni. Il sottoscritto ha inoltre sottoposto la statua raffigurante la Madonna e il quadro riproducente l’effigie di Cristo ad una tac con lo scopo di individuare la presenza di eventuali meccanismi artificiosi finalizzati alla fuoriuscita di liquidi. Le analisi condotte sui campioni denominati 24-894 (tamponatura presunta sostanza ematica sulla guancia destra della statua raffigurante la Madonna), 24495 (tamponatura presunta sostanza ematica sulla guancia sinistra della statua raffigurante la Madonna), 24896 (tamponatura presunta sostanza ematica sul volto del quadro riproducente Cristo) e 244197 (tamponatura presunta sostanza ematica sulla veste del quadro riproducente Cristo) hanno fornito esito positivo alla diagnosi genetica mediante test “Hexagon Hobti” confermando la natura ematica di origine umana dalle tracce (c’era stata l’ipotesi del sangue di maiale ndr). In tutte e quattro le tracce sopra citate è stato rilevato il Dna di Maria Giuseppa Scarpulla». Questo è il nome, registrato all’anagrafe, di Gisella Cardia.

La difesa della Cardia aveva sostenuto la tesi di un Dna misto, ma non sono state trovate corrispondenze di un cromosoma Y, quindi maschile. Aggiunge il genetista: «La valutazione biostatistica dell’inclusione del profilo di Gianni Cardia (marito della veggente, ndr) ha fornito esito negativo». C’è solo il Dna di Gisella Cardia. È stata eseguita anche una tac.

«Eseguita con tomografo computerizzato a 128 strati sulla statua raffigurante la Madonna e sul quadro riproducente l’effigie di Cristo non ha rilevato la presenza di eventuali meccanismi o artifici finalizzati alla fuoriuscita di liquidi in entrambi i reperti».