VITERBO – Certo, lo sappiamo da anni che l’amministrazione Frontini si definisce quella del cambiamento: ci interrogavamo da tempo su cosa potesse significare tutto ciò, poi d’improvviso un elemento nuovo ci ha fatto comprendere tutto in un istante.
Ecco cosa è il cambiamento, lasciare la macchina di Santa Rosa in piazza non due tre settimane un mese (che già non sarebbe stato poco) ma due mesi e più: la trentacinquenne Frontini, in vena a quanto pare di rivoluzioni epocali, ha pensato bene di tirare fuori dal mucchio la proposta più innovativa e nuovista del secolo. In pratica l’unico valore-progetto dell’intera vetus urbs resta la Macchina che dovrebbe diventare anche la prima attrazione in direzione Viterbo capitale della Cultura.
Metti all’ordine del giorno il montaggio della Macchina e hai risolto tutta l’estate, considerando tutte le possibili pennette a cena che ne possono derivare e le miriadi di milioni di turisti che prenoteranno voli transoceanici per assistere all’evento unico di lunghissima durata.
Eccolo il cambiamento, quanto si devono essere spremuti le meningi all’interno dell’amministrazione Frontini e quanto si devono essere congratulati con se stessi per la geniale intuizione.
Una intuizione che fa precipitare tutto il centro storico, specie la zona di Porta Romana, in un clima sospeso e claustrofobico, quasi fossimo in un una dimensione atemporale cui non si può dare una precisa collocazione.
E pensare che ho creduto così a lungo che Santa Rosa fosse una festa religiosa che l’unica restaurazione che mi auguro intervenga è proprio questa, che lo spirito sollevi dalla sopportazione di una aura pesante che non mi piace affatto.
(pasquale bottone)