Melma, mala gestione dello spazio e caldo estremo hanno portato la devastazione: un intervento urgente è richiesto per salvare i pochi superstiti
VITERBO – Brutta sorpresa stamattina a Pratogiardino dove una quindicina di pesci sono stati trovati senza vita nel laghetto adiacente alla seconda entrata del parco cittadino.
A renderlo noto sono i gestori della pagina social del parco che hanno fatto sapere come polizia locale e Viterbo Ambiente siano già intervenuti sul posto per recuperare i poveri pesci uccisi da caldo e melma.
L’incuria sarebbe infatti il primo dei problemi che potrebbero aver causato la morte, con il caldo degli ultimi giorni che ha dato il colpo di grazia all’ecosistema già da tanto tempo messo a soqquadro.
“Sono andato a vedere cosa era successo – scrivono dalla pagina – Purtroppo una cosa che non volevo vedere: una 15kina di pesci morti ma non piccoli, bensì pesci grandi dal peso dai kg 1,50 ai 3”
Si tratterebbe, inoltre, di carpe Koi giapponesi, notoriamente rinomate per la grandissima resistenza e per i deliziosi colori. La questione, finita per rimbalzare sui social, non ha mancato di coinvolgere – al momento solo indirettamente – il noto attivista Enrico Rizzi che già era intervenuto personalmente a Santa Marinella in tempi recenti per criticare il degrado di un vascone con dei pesci in una zona del paese del litorale laziale.
Purtroppo, come da tempo si sottolinea anche sulle pagine di questo giornale, la gestione di Pratogiardino da tempo lascia a desiderare. In primis gli specchi d’acqua, ma anche le zone dedicate alle persone e ai più piccoli, sono assediate da degrado e incuria con giochi rotti, ratti e ora una moria di pesci che non fa altro che indignare ulteriormente la cittadinanza e gli amanti degli animali che chiedono a gran voce l’intervento diretto dell’assessore al benessere degli animali, Elena Angiani, e del resto dell’amministrazione.