Un piccolo “balzello” è in arrivo proprio nel periodo estivo, pronto per rendere più care le ferie agli italiani
ROMA – Dal 1° agosto 2025 aumentano i pedaggi autostradali in tutta Italia. Il rincaro, stabilito in un millesimo di euro per ogni chilometro percorso, arriva proprio all’inizio del mese più caldo per gli spostamenti estivi, quando milioni di italiani si metteranno in viaggio per le vacanze.
L’aumento riguarda tutte le categorie di veicoli, dalle moto alle auto, dai furgoni ai mezzi pesanti, e sarà applicato direttamente all’utente sotto forma di maggiorazione sul costo del pedaggio.
Il provvedimento è stato introdotto tramite un emendamento alla legge di conversione del decreto Infrastrutture, approvato in extremis e in attesa di voto definitivo alla Camera. L’importo aggiuntivo è destinato ad Anas, per coprire i maggiori costi di gestione della rete stradale, in particolare quelli legati all’illuminazione pubblica e all’ampliamento delle tratte gestite.
In termini pratici, chi percorrerà 1.000 chilometri pagherà un euro in più. Per i viaggi più comuni: Roma-Pescara costerà circa 0,21 euro in più (solo andata), Milano-Rimini 0,33 euro, Bologna-Salento 0,90 euro. L’aumento raddoppia ovviamente per andata e ritorno. Una famiglia in partenza per le vacanze potrebbe quindi spendere da 1 a 2 euro in più sull’intero viaggio autostradale. Cifre contenute, ma destinate a crescere: il meccanismo prevede un adeguamento biennale automatico legato agli indici di inflazione, rendendo questo balzello progressivo e strutturale. Resta da chiarire come saranno effettivamente utilizzati i fondi raccolti, poiché la relazione tecnica del decreto non fornisce dettagli sull’impiego delle risorse per manutenzioni o interventi specifici. Nessuna indicazione concreta neppure su eventuali miglioramenti alla viabilità. Si moltiplicano quindi i dubbi sulla trasparenza e sull’effettiva finalità dell’aumento, introdotto in un momento strategico senza confronto pubblico.
Con il rincaro in vigore dal primo giorno di agosto, milioni di automobilisti si troveranno a pagare un po’ di più senza garanzie di un ritorno in termini di servizi. Un intervento che, pur partendo da cifre basse, apre la strada a una voce stabile nei costi di mobilità e destinata a crescere nel tempo, pesando progressivamente su famiglie, pendolari, trasportatori e operatori del turismo.