E’ un’estate drammaticamente povera di contenuti specie politici per Viterbo ; da una parte c’è una sindaca che non fa altro che diffondere canti di vittoria sul suo operato, dall’altra partiti in confusione con equilibri e possibili alleanza o sotterranei ( cum inciucio) o tutti da costruire.
Mentre il csx sembra non lontanissimo dal volere trovare convergenze con la prima cittadina, il cdx appare diviso al suo interno con una leadership di fratelli d’italia ritenuta troppo assoluta e autoriferita dai suoi alleati.
La vittoria alle scorse comunali di un movimento civico che le sue regole le scrive da solo e non ha riferimenti su roma certo ha reso il dibattito politico sempre più stracittadino con partiti in difficoltà messi all’angolo da campagne continue contro la politica piene di populismo e di livore piuttosto qualunquista, ma di facile effetto su cittadini esasperati.
Partiti in affanno visti come il male assoluto che però almeno avevano congressi, assemblee e vertici nazionali da rispettare, cose di cui certo localismo statutariamente può fare a meno: partiti di cui la democrazia ha bisogno e che tutt’al più vanno aggiornati ai tempi, innervati da forze fresche e allontanati dalla facile tentazione del marchettismo trasversale che tutto risolve in uno squallido do ut des post ideologico.
E’ chiaro che Viterbo ha bisogno del contributo vasto dei cittadini alla cosa pubblica, di una più folta partecipazione di questi ultimi al voto e di un nuovo clima costruttivo, con obiettivi da raggiungere chiari e ben definiti, al riparo dal populismo urlato dell’ antipolitica.
La vetus urbs ha pagato già troppo il pressappochismo e il dilettantismo dell’improvvisazione, c’è urgente bisogno di professionalità, di curricula che parlino, di sprovincializzare un ambiente che sembra disposto a sposare un preoccupante regressismo per restare immobile.
E’ suonata la campana dell’ultimo giro, non c’è più tempo da perdere e il cdx (e il csx se qualcuno sa dove stia, ovviamente) questo non può far finta di non volerlo vedere, considerati i notevoli danni che le sue diatribe interne hanno creato alla sempre più malcapitata nostra città.
(pasquale bottone)