Trevignano – Atterraggio sbagliato per i parà della Folgore: “E se ci invade Putin, dove andiamo?”

Dovevano atterrare nelle acque del lago di Bracciano, ma sono finiti nel centro abitato di Trevignano tra l’ilarità e la preoccupazione dei cittadini

TREVIGNANO ROMANO – Dovevano atterrare nelle acque del lago di Bracciano, ma sono finiti nel centro abitato di Trevignano. È accaduto il 3 luglio, durante un’esibizione della Folgore organizzata in occasione del 12° anniversario della ricostituzione del 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti. Sei militari si sono lanciati da un elicottero partito da Bracciano, ma l’atterraggio si è trasformato in una sequenza a tratti comica, a tratti preoccupante che è stata ripresa anche da molte testate nazionali.

Uno dei paracadutisti è finito nel bel mezzo del traffico, un altro ha sfiorato la boscaglia, mentre un terzo è rimasto sospeso tra i rami di un pino ed è stato recuperato solo grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco. Il più sfortunato, invece, è atterrato sul tetto di un centro estetico: il paracadute si è incastrato nel camino e il militare è finito nel cortile, soccorso prontamente dalle estetiste.

Le immagini dell’episodio, finite rapidamente sui social e nelle chat locali, mostrano i sei paracadutisti fluttuare nel cielo in direzione del paese, mentre sulla spiaggia c’è chi osserva incredulo e commenta con ironia: «Ahò, ma ‘ndo vanno?». E ancora: «No, nun ce posso crede!».

L’Esercito ha rassicurato: solo qualche contusione per i militari, di età compresa tra i 35 e i 50 anni, tutti dimessi dopo i controlli medici. «Purtroppo un errore può capitare, è proprio durante le esercitazioni che si imparano a gestire situazioni impreviste», spiegano fonti militari.

L’evento era patrocinato dal Comune e ha lasciato il segno tra residenti e villeggianti. «Per tutto il giorno un dispiegamento di forze incredibile, sembrava dovessimo entrare in guerra», racconta l’avvocato Carlo Patrizi, in vacanza a Trevignano. «E invece sembrava una scena da Vogliamo i colonnelli».

Non sono mancate le battute, in piazza come al mercato: «Se ci invade Putin o ci bombarda l’Iran, questi finiscono in Vietnam», ironizza una signora. Un assessore, tra il serio e il faceto, aggiunge: «La prossima volta lo dico al sindaco: meglio evacuare il paese».