TARQUINIA – Nel corso dell’ultima settimana è stata proficuamente rafforzata l’attività di prevenzione svolta dalla Polizia di Stato con l’obiettivo di garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica nonché di contrastare la commissione di reati. Nel periodo di riferimento, infatti, sono stati adottati numerosi provvedimenti da parte della Questura di Viterbo nei confronti di soggetti riconducibili alle categorie di pericolosità sociale contemplate nella normativa vigente.
Al termine di accurate istruttorie curate da personale della Divisione Anticrimine, nell’ambito dei poteri attribuiti al Questore nella sua veste di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, sono stati emanati cinque provvedimenti dell’Avviso Orale nei confronti di soggetti tutti residenti nella provincia di Viterbo, resisi responsabili a vario titolo della commissione di reati che vanno dallo spaccio di sostanze stupefacenti a delitti contro il patrimonio, la persona e la pubblica amministrazione.
Sono state, invece, tre le misure del Divieto di ritorno per periodi della durata di tre anni in danno di persone residenti fuori provincia o nei comuni diversi dalla propria residenza o dimora abituale, per reati contro il patrimonio e violazioni in materia di armi.
In particolare, i provvedimenti hanno colpito un soggetto italiano che, nonostante fosse gravato da obbligo di dimora nel comune di Roma, è stato sorpreso in flagranza di furto in una abitazione a Montalto di Castro. Le altre due misure hanno avuto come protagonisti due soggetti pregiudicati che, per futili motivi, si sono resi protagonisti di una violenta colluttazione nel centro storico di Tarquinia alla presenza di numerosi passanti, danneggiando parti dell’arredo urbano.
Nell’ambito delle misure di prevenzione volte a contrastare il fenomeno della violenza domestica per evitare che degeneri in condotte estreme, sia di tipo fisico che di tipo psicologico, nell’arco temporale anzidetto è stato emesso un Decreto di applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per un periodo di due anni con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza ed applicazione del dispositivo del braccialetto elettronico, nei confronti di un soggetto italiano 50enne, residente nella provincia di Viterbo, resosi responsabile della violazione della misura cautelare del Divieto di avvicinamento alla persona offesa.