VITERBO – Sono in corso approfondimenti investigativi in merito al tragico incidente avvenuto il 9 giugno scorso in viale Trieste, in cui ha perso la vita Leonardo Cristiani, 15 anni, dopo essere finito con la sua moto contro un albero. La Procura di Viterbo ha iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, due funzionari del Comune: Stefano Floris, assessore ai Lavori pubblici, e Luca Cosimi, dirigente del settore VI. L’ipotesi di reato è quella di omicidio stradale (art. 589-bis del codice penale).
L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Massimiliano Siddi, è finalizzata a verificare eventuali profili di responsabilità nella gestione e manutenzione del tratto stradale interessato dall’incidente, con particolare riferimento alla segnaletica, allo stato del manto stradale e alla visibilità del luogo.
Nel pomeriggio di oggi, 15 luglio 2025, è stato eseguito un nuovo sopralluogo tecnico all’altezza del civico 107 di viale Trieste, dove si è verificato l’impatto. Le operazioni sono state condotte dall’ingegnere Mario Scipione, consulente tecnico nominato dalla Procura, con l’ausilio di tecnologie avanzate come laser scanner e drone per la creazione di un modello tridimensionale della scena.
I due indagati sono assistiti dai rispettivi legali: l’avvocato Giovanni Labate (per Stefano Floris) e l’avvocato Giuseppe Picchiarelli (per Luca Cosimi), entrambi del foro di Viterbo. Come previsto dalle garanzie difensive, le parti sono state invitate a partecipare all’attività peritale con propri consulenti tecnici. La famiglia del giovane è rappresentata dagli avvocati Francesca Matteucci e Luca Mecarini.
L’attività investigativa, ancora nella fase preliminare, ha l’obiettivo di chiarire se sussistano eventuali responsabilità amministrative, dirette o indirette, legate alle condizioni infrastrutturali del tratto di strada coinvolto.
Si ricorda che, secondo l’articolo 27 della Costituzione italiana, ogni persona è presunta innocente fino a sentenza definitiva. L’iscrizione nel registro degli indagati rappresenta un atto garantito dalla legge per consentire l’esercizio pieno del diritto alla difesa.