ROMA – Un regolamento di conti di matrice professionale sarebbe alla base dell’aggressione a Federico Vittorio Rapisarda, il manager brutalmente pestato a bastonate nell’androne della propria abitazione a Roma.
A distanza di quattro mesi dall’arresto dell’esecutore materiale, i carabinieri hanno identificato e fermato anche il presunto mandante: si tratta di Daniele Moretti, 63 anni, professionista romano residente a Vetralla e collaboratore della segreteria tecnica del Provveditorato alle opere pubbliche al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Moretti, arrestato nella mattinata di lunedì 15 luglio, è accusato di tentato omicidio e rapina aggravata. Le aggravanti riguardano la premeditazione dell’aggressione e le modalità particolarmente gravi con cui è stata messa in atto: uso di armi, avvenuta all’interno di un’abitazione privata e contro una persona ultra 65enne.
Secondo gli inquirenti, l’origine del gesto sarebbe legata a dissapori professionali. In particolare, Moretti avrebbe nutrito forti risentimenti nei confronti di Rapisarda per il ridimensionamento delle sue mansioni lavorative, deciso da quest’ultimo. Da lì sarebbe nata la decisione di vendicarsi, pianificando l’agguato.
Il primo a finire in manette era stato Giancarlo Santagati, 55 anni, anch’egli di Vetralla, ritenuto l’autore materiale dell’aggressione. L’uomo avrebbe agito su incarico diretto di Moretti.
Difeso dall’avvocato Federico Scognamiglio, Daniele Moretti vanta un lungo curriculum nella pubblica amministrazione: tecnico esperto in progettazione e contabilità di opere pubbliche, ha collaborato con diversi ministeri – tra cui Giustizia e Affari Esteri – oltre che con la Corte Suprema di Cassazione. Dal 2016 svolgeva incarichi strategici per il Provveditorato alle opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna.
Ora si trova detenuto al carcere Regina Coeli in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.
Massacra un uomo con 20 bastonate, 55enne di Vetralla arrestato per tentato omicidio
