VITERBO – “Uno dei progetti voluti dall’amministrazione Michelini, con un investimento importante e mirato a valorizzare la socialità nei quartieri, rischia oggi di essere completamente cancellato dal degrado e dall’abbandono. Si tratta dei campi da bocce realizzati tra il 2016 e il 2017 nei quartieri del Fanello, del Pilastro e della Quercia, concepiti per offrire spazi di aggregazione soprattutto alla popolazione anziana, ma oggi lasciati all’incuria”.
A denunciarlo è Luisa Ciambella, consigliera comunale del gruppo Per il Bene Comune, che nell’ultima seduta del consiglio comunale ha presentato un’interrogazione rivolta al Sindaco e all’Assessore ai Servizi Sociali per chiedere un intervento urgente di riqualificazione e restituzione alla fruibilità pubblica.
“Degli impianti costruiti con quell’investimento – precisa Ciambella – due su tre oggi risultano completamente inutilizzati, in particolare quelli del Pilastro e de La Quercia. È una situazione che non può più passare sotto silenzio. Specialmente il campo da bocce de La Quercia versa in uno stato di degrado gravissimo, documentato anche da fotografie che mostrano l’area completamente abbandonata, con le coperture ormai fatiscenti e in parte divelte dalle intemperie. Si tratta di una vera e propria ferita urbana, aggravata dal fatto che la struttura si trova nel cuore di un quartiere popoloso e attivo, che avrebbe tutto il diritto di tornare a vivere i suoi spazi pubblici”.
Nel merito, l’interrogazione presentata chiede all’amministrazione comunale se siano previsti interventi di manutenzione o riqualificazione, quali siano le tempistiche, e se si intenda attivare percorsi di co-gestione con le realtà associative del territorio, per riportare in funzione questi luoghi come presidi di socialità e benessere.
“I campi da bocce – conclude Ciambella – non sono semplicemente impianti sportivi, ma spazi relazionali fondamentali, pensati per favorire l’invecchiamento attivo, contrastare l’isolamento e offrire punti di riferimento nei quartieri. La loro condizione attuale è il segno tangibile di una mancanza di attenzione dell’Amministrazione comunale verso le politiche sociali di prossimità. Viterbo non può permettersi di perdere questi luoghi e la memoria della loro funzione. Serve un impegno concreto e immediato per restituirli ai cittadini”.