Ad accompagnarlo la famosa band gitana di fiati e voci bulgare
TREVIGNANO ROMANO – Entroterre Festival, la manifestazione diffusa ideata e organizzata da Fondazione Entroterre, presenta, sabato 26 luglio, Goran Bregović e The Wedding and Funeral Band, concerto tutto da vivere e ballare da godersi sullo sfondo della Rocca di Trevignano Romano.
Il musicista e compositore balcanico più celebre al mondo sarà affiancato dalla sua Wedding and Funeral Band – trombe, tromboni, grancassa, clarinetto, sassofono e voci bulgare – il cui virtuosismo ci ricorda che nei Balcani la musica è suonata in versione “turbo folk“.
Capaci di riuscire nella missione impossibile di fondere le armonie della vocalità bulgara, le sonorità del folklore slavo, la polifonia sacra ortodossa e le pulsazioni del rock moderno, questi strumentisti cresciuti nella tradizione gitana portano in scena un melting pot di stili e generi che spingerà il pubblico verso una dolce trance collettiva.
Lo show che Goran Bregović porta sul palco consiste in un mix dei suoi storici successi e brani tratti dai suoi album più recenti, con qualche pezzo dal nuovo progetto di recente uscita. Uno spettacolo completo, pieno, forte e divertente che ancora una volta regalerà al pubblico italiano un’esperienza live carica di energia e dinamismo: un concerto tutto da vivere e ballare.
Con le radici nei Balcani, di cui è originario, e la mente nel XXI secolo, le composizioni di Goran Bregović mescolano le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una chitarra elettrica e percussioni tradizionali con delle accentuazioni rock…. dando vita ad una musica che ci sembra istintivamente di riconoscere e alla quale il nostro corpo difficilmente sa resisterei una cattiva ragazza”. Nato a Sarajevo da madre serba e padre croato, Goran Bregović crea i suoi primi gruppi rock a sedici anni.
“Il rock aveva all’epoca un ruolo fondamentale nella nostra vita. Era l’unica possibilità per poter esprimere pubblicamente il nostro malcontento senza rischiare di finire in galera, o quasi”.
Per far piacere ai suoi genitori, Goran si impegna a proseguire i suoi studi di filosofia e sociologia che lo avrebbero portato ad insegnare, se l’enorme successo del suo primo disco non avesse deciso altrimenti. Seguono quindici anni con il suo gruppo White Button e tredici album venduti in 6 milioni di copie. Tour interminabili in cui Goran diventerà l’idolo della gioventù jugoslava. Alla fine degli anni 80, Bregovic si libera del suo ruolo sfibrante di “star” e si isola in un “ritiro dorato” in una piccola casa sulla costa adriatica, un vecchio sogno d’infanzia.Qui compone le musiche del terzo film di Emir Kusturica “Il Tempo dei Gitani”. Ma ben presto i primi disordini scoppiano in Yugoslavia e i due amici sono costretti ad abbandonare tutto e trasferirsi a Parigi. Alla sua origine già mista, Goran ha aggiunto una moglie mussulmana, e i tempi non sono propizi per questa allegra e stimolante mescolanza. Cresciuti nello stesso ambiente, della stessa generazione, sfuggiti agli stessi pericoli, Goran Bregović ed Emir Kusturica formano un tandem in cui la complicità era tale che non vi era più bisogno di parole per esprimersi.
Il numero crescente degli spettatori ai suoi concerti, il concerto del 1° maggio a Roma in Piazza S.Giovanni davanti a 500.000 persone, confermano che la sua musica ha un reale impatto sul piano internazionale e che la giovane rock-star degli anni 70-80 si è affermato come un compositore maturo per il successo internazionale.
Aprirà la serata Giovanni Minguzzi.