Proseguono le scorribande di giovani e giovanissimi, viterbesi e non, tra le vie del Sacrario
VITERBO – Continuano ad agire indisturbati i giovani ragazzi che nottetempo continuano a perseguitare la zona del Sacrario e i residenti “superstiti” dello spopolamento. Una questione annosa, che pare continui a ripetersi quasi ogni sera, con il favore del buio e anche a causa dell’illuminazione pubblica che – come riportato più volte – sembra funzionare meglio di giorno che di sera.
Le ultime scorribande segnalate alla nostra redazione dai cittadini riguardano le notti trascorse negli ultimi sette giorni. Serate caratterizzate da un nuovo “passatempo della meglio gioventù viterbese e non”, come riferiscono i residenti. A rimetterci, in primis, è stata la Chiesa degli Almadiani.
Come riportano le persone che ci han contattato, i gruppetti di giovani e giovanissimi hanno deciso di prendere a bottigliate, in maniera sempre più assidua, le mura esterne della chiesa storica, un edificio di enorme valore architettonico e artistico, risalente addirittura al 1510, ma dimenticato da troppe amministrazioni.
“Le scorribande, così come le bottigliate alle pareti della chiesa avvengono sempre in piena notte – specificano i residenti – Come se non bastasse nessuno pulisce il passaggio pedonale e così si rischia di cadere scivolando e, per giunta, tutti si fanno beffa dell’ordinanza anti-bivacco che dopo le 20 di sera sembra non esistere più, proprio quando ci sono i maggiori problemi. Ogni sera è un caos fino all’alba e la Polizia, che interviene a ogni nostra chiamata, sembra anch’essa non riuscire ad arginare il problema”.
Ancora una volta, la questione riporta in auge la tematica della videosorveglianza e dell’illuminazione pubblica. Se da una parte l’amministrazione, così come i sindacati della polizia locale hanno confermato che il personale non è sufficiente per presidiare un capoluogo e gli orari di servizio si interrompono all’arrivo del tramonto, dall’altra l’intensificazione di telecamere e una maggiore luce potrebbero essere l’unico palliativo per un centro storico meraviglioso ma in sofferenza a causa dello spopolamento progressivo.