Nel mirino del partito, il delegato allo Sport Patrizio Pacifico, accusato di anteporre dinamiche politiche interne al Partito Democratico al benessere dello sport cittadino
CIVITAVECCHIA – Impianti sportivi nel caos, società in difficoltà, assenza di risposte. Fratelli d’Italia alza la voce e chiede con forza chiarezza e azioni concrete da parte dell’Amministrazione comunale, denunciando quella che definisce «l’evanescenza» dell’attuale gestione targata centrosinistra.
Nel mirino del partito, il delegato allo Sport Patrizio Pacifico, accusato di anteporre dinamiche politiche interne al Partito Democratico al benessere dello sport cittadino. «Il settore sportivo – attacca il circolo cittadino di FdI – è stato gettato nel caos da una gestione approssimativa e immobile». Il quadro, secondo FdI, è drammatico: «Lo sport a Civitavecchia è in fermento, soprattutto nel comparto acquatico, dove si registrano disparità di trattamento tra società che praticano la stessa disciplina».
Il caso più emblematico è quello dello Stadio del Nuoto, chiuso a tempo indeterminato per lavori, senza alcuna data certa di riapertura. «Un disagio gravissimo – accusano – che colpisce duramente nuotatori e pallanotisti, lasciati senza risposte né soluzioni». Alle proteste si aggiunge la totale opacità sulla gestione futura degli impianti. Fratelli d’Italia denuncia il blocco del regolamento per la gestione delle strutture sportive, presentato in Consiglio tra mille dubbi e ritirato grazie agli emendamenti del capogruppo Massimiliano Grasso. «Un cortocircuito amministrativo – spiegano – che svela la confusione in cui opera questa Giunta». Non solo: nel regolamento è spuntata la possibilità di affidamenti diretti e procedure negoziate, anche se temporanee. «Una toppa peggiore del buco – incalza FdI – forse per evitare che il bando per lo Stadio del Nuoto vada deserto? Il sospetto che si stiano preparando vie alternative per coprire le inefficienze dell’amministrazione è più che fondato».
Fratelli d’Italia si chiede come sia stato possibile escludere le società sportive dal processo decisionale, nonostante siano le principali destinatarie delle nuove regole. «È la prova lampante di un’amministrazione sorda alle esigenze della città. Il tempo delle giustificazioni è finito – concludono – servono risposte immediate e azioni concrete, a tutela dello sport cittadino e delle tante realtà che lo animano ogni giorno, oggi ostaggio dell’inefficienza della Giunta».