L’ennesimo scontro in consiglio comunale sulla partecipata comunale tra luci e ombre sul bilancio
VITERBO – Si riaccende lo scontro in consiglio comunale sulla situazione economico-finanziaria della Francigena. Mentre l’assessora al Bilancio Elena Angiani difende con forza i numeri della partecipata, definendoli il segno di un «equilibrio concreto», l’opposizione demolisce la narrazione definendola «una favola» e un piano «fatto di toppe».
«Francigena ha chiuso il primo trimestre con un utile di 18mila euro, che al netto delle imposte scende a 7mila – ha dichiarato Angiani –. Un bilancio positivo, con una disponibilità di cassa pari a 435mila euro derivante da parcheggi e farmacie». Il valore della produzione è aumentato di 110mila euro rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre i costi si sono ridotti di 50mila. «Risultato: un valore aggiunto cresciuto di circa 150mila euro. E i pagamenti a fornitori e dipendenti sono pienamente regolari».
L’assessora ha illustrato anche i versamenti effettuati dalla società al Comune: 76mila euro per i parcheggi, 8mila per il trasporto pubblico e 4mila per le farmacie. «Se il trend sarà confermato – ha aggiunto – potremmo chiudere il 2025 con 350mila euro. E tutti gli obiettivi del piano di risanamento sono già stati raggiunti, alcuni anche in anticipo».
Ma i toni si sono fatti subito aspri. Per Andrea Micci (Lega), i conti non sono affatto il frutto di una gestione virtuosa: «Francigena si è salvata grazie alle risorse del Comune. Sono spariti 900mila euro di crediti, è stato abbassato il canone sulle farmacie, ci sono stati investimenti per i nuovi autobus e il raddoppio dei costi dei parcheggi: il tutto a spese dei cittadini».
Duro anche il Pd con Alvaro Sanna: «Nel primo trimestre 2024 l’utile era di 34mila euro, ora è la metà. Dov’è il miglioramento? Il risanamento era inevitabile, vista la pioggia di aiuti. Ma quella che raccontate è solo una favola».
Sulla stessa linea i consiglieri di Fratelli d’Italia. Pietro Amodio definisce l’utile di 18mila euro «preoccupante», mentre la capogruppo Laura Allegrini boccia il piano: «È fatto di toppe, non c’è un progetto vero. Francigena deve iniziare a camminare con le sue gambe, a meno che questo piano non sia un castello di carte».
Un confronto dai toni accesi che lascia intravedere una profonda distanza tra l’amministrazione e l’opposizione sulla gestione della società partecipata.