Diga sul Fiume Paglia, ad Acquapendente si lavora a un Tavolo permanente di confronto

La sindaca Terrosi: “Decidere insieme il futuro del Paglia, coinvolgendo enti e comunità locali”

ACQUAPENDENTE – Unire le forze per una gestione condivisa e continuativa del Fiume Paglia. È questo l’obiettivo dell’incontro in programma giovedì 7 agosto presso il Comune di Acquapendente, promosso dall’amministrazione guidata dalla sindaca Alessandra Terrosi. Alla riunione parteciperanno Comuni, Province, Regioni, Consorzi di Bonifica e l’Autorità di bacino dell’Appennino centrale (AUBAC), tutti enti con competenze dirette sul corso del fiume.

L’iniziativa arriva mentre è in corso lo studio di fattibilità per la regimazione delle piene del Paglia, consultabile sul sito dpfiumepaglia.it, che ipotizza diverse soluzioni: dalla creazione di vasche di laminazione alla costruzione di uno sbarramento, fino a un modello misto.

“Nei mesi di maggio e giugno – spiega Terrosi – è stato attivato un dibattito pubblico per coinvolgere le comunità locali, come previsto dalla legge. Tuttavia, questo processo è partito troppo tardi, quando le scelte erano già in fase avanzata. Le amministrazioni e le comunità interessate hanno espresso contrarietà all’ipotesi dello sbarramento, portando argomentazioni tecniche solide che non possono essere ignorate”.

Secondo la sindaca, è necessario istituire un tavolo permanente di discussione e decisione sul Paglia, superando gli interventi sporadici e frammentati. Lo strumento di riferimento potrebbe essere l’Accordo di Programma, sulla scia del “Contratto di Fiume” già sottoscritto nel 2022 da alcuni enti, tra cui il Comune di Acquapendente. “Serve un documento condiviso – aggiunge Terrosi – che coinvolga tutte le amministrazioni e coordini conoscenza, gestione e attuazione degli interventi lungo il corso del Paglia”.

Terrosi conclude sottolineando l’importanza di un approccio partecipato: “Il Paglia non è solo un elemento geografico, ma un fattore identitario per le comunità che lo abitano. Le decisioni sulla sua gestione devono vedere protagonisti gli enti locali, insieme a Province e Regioni, affinché le opere previste rispettino il territorio e le persone che lo vivono”.