Santa Marinella – Sarà abbattuto il Convento dei frati per edificare un complesso residenziale

SANTA MARINELLA – La vicenda legata al Convento dei frati minori francescani di Santa Severa, luogo caro alla memoria e all’identità della comunità locale, ha raggiunto un punto critico e preoccupante.

Lo scorso 26 giugno, la Soprintendenza per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale ha autorizzato i frati minori conventuali all’abbattimento del complesso religioso, per far posto a un nuovo insediamento residenziale composto da dieci edifici quadrifamiliari. Un via libera cui ha fatto seguito, il 14 luglio, l’approvazione del progetto da parte del funzionario comunale delegato alla tutela paesaggistica. Attualmente, il piano è in fase di valutazione finale presso l’Ufficio tecnico del Comune.

Il Comitato di Salvaguardia, Territorio e Paesaggio di Santa Marinella denuncia gravi criticità:
«Sull’area insiste un atto d’obbligo che vieta la variazione di destinazione d’uso – si legge in una nota del direttivo – così come restano inascoltate le precedenti prescrizioni della Sovrintendenza e i dubbi, mai chiariti, sulla volumetria concessa ai donatori del terreno per costruire il convento. Tutto viene taciuto».

Il Comitato solleva inoltre forti perplessità sulla legittimità del passaggio di proprietà di una strada comunale e di terreni usucapiti alla Curia generalizia: «Una procedura quantomeno discutibile – si afferma – e in contrasto con i principi del diritto civile e canonico, se si considera che questi beni appartenevano alla comunità e oggi potrebbero essere usati a fini di profitto».

Anche Acea, in alcune raccomandazioni rivolte all’amministrazione comunale, ha espresso dubbi sulla sostenibilità dell’intervento, evidenziando la possibilità che la rete fognaria non regga un’ulteriore pressione urbanistica.

A peggiorare il quadro, si aggiunge la mancata approvazione della variante al Piano Regolatore che avrebbe dovuto destinare tre aree di Santa Severa a verde pubblico. Promessa dallo stesso sindaco Tidei, dal presidente del consiglio comunale Minghella e dalla consigliera Chegia sul finire del 2024, l’iniziativa è rimasta lettera morta, nonostante l’impegno a portare la variante in consiglio nel giro di pochi mesi con il sostegno di maggioranza e opposizione. «Quella promessa – denuncia il Comitato – è stata inghiottita dalla paura di passare ai fatti, forse alimentata da pressioni non ufficiali, come quelle arrivate direttamente ai consiglieri comunali da parte dell’Ordine francescano».

«Di fronte a questa forzatura – conclude il Comitato – lanciamo un appello urgente a cittadini, autorità civili e religiose, forze politiche, sociali e culturali: è il momento di fermare questo atto brutale contro un luogo sacro. Perché le conseguenze di questa scelta riguarderanno, inevitabilmente, tutta la comunità».