Civitavecchia – “Al tramonto la centrale risulta ancora più bella!”, il post di Calenda fa storcere il naso ai civitavecchiesi

Insulti e rabbia, tantissima, va accumulandosi dopo l’infelice post dell’ex ministro e leader di Azione che ha anche fatto ironia: “Prima o poi la riattiviamo”

CIVITAVECCHIA – Piovono critiche sul recente post di Carlo Calenda, ex Ministro dello Sviluppo Economico e attuale leader di Azione, che nella giornata di ieri ha fatto sapere ai suoi follower (e ai suoi detrattori) di essere in partenza dal porto di Civitavecchia per dirigersi prima a Barcellona e successivamente a Porto con la sua famiglia.

“Si parte – ha scritto il politico nel suo messaggio divulgato ieri – Traghetto fino a Barcellona e poi dritti a Porto. Al tramonto la centrale di Civitavecchia risulta ancora più bella! Prima o poi la riattiviamo”.

Un post forse innocente, o forse colmo di ironia, come tanti lavoratori della centrale hanno subito sottolineato. Quel “Prima o poi la riattiviamo”, infatti, non è proprio andato giù a tanti, come anche quel “risulta ancora più bella”, che sembra paragonare il sito a un monumento nonostante sia da moltissimi accusato di essere “un orrore di cemento”.

“La battuta sulla centrale da riattivare – se è una battuta – per chi come me ci convive da anni e anni, non fa ridere per nulla! Buone vacanze!”. Questo è forse uno dei messaggi più tranquilli tra quelli che vanno accumulandosi sul profilo di Carlo Calenda.

C’è anche chi, in maniera legittima ma forse rabbiosa, risponde con ulteriore sarcasmo. “Bellissima. Perché non ci vai a vivere sotto? Ah… perché ai Parioli si sta meglio e soprattutto non ci si ammala di tumori polmonari”.

Tanti, ancora, sottolineano come sia fuori luogo celebrare le proprie vacanza in un momento di crisi turistica enorme, quasi senza precedenti. “Postare queste immagini da parte di un politico è vergognoso e poco dignitoso. Questo parassita lo sa quanta gente non può permettersi neanche un giorno di mare. Lui,invece, strafottente, mostra la sua ” felicità” pensando che non dia fastidio a nessuno; anzi vuole rendere partecipe i cittadini”.

Una sequela interminabile di messaggi ostili e insulti, come anche consigli per “tornare a fare un lavoro vero” che non risparmiano neanche la famiglia di Calenda. Un post, il suo, che forse poteva essere sicuramente evitato, in primis per i termini poco felici usati.